Già da alcuni anni si aveva sentore che le varie piste per le stragi di Stato e per l’uccisione di vari uomini importanti (Moro, Mattarella, Della Torre, Falcone, Borsellino), non erano veritiere e che doveva esserci altro.
Fascisti e servizi segreti (sempre deviati), massoneria (sempre deviata) e criminalità organizzata non erano altro che strumenti in mano a soggetti atlantici (USA) per evitare l’evoluzione politica di inserire il PCI nella gestione statale ritenuto incompatibile con gli equilibri legati alla cortina di ferro.
Ci furono pure tentativi di golpe militari, per fortuna rientrati, come quello del generale De Lorenzo.
L’Unione Sovietica si muoveva essenzialmente con gli eserciti, come in Ungheria e Cecoslovacchia, mentre gli USA promuovevano colpi di stato e guerriglie, come in Sudamerica, o stragi, come nella strategia della tensione in Italia, oltre che guerre come in Corea e Vietnam.
Quindi, l’Italia che aveva perso la guerra, era ed è un Paese a sovranità limitata e da controllare come si può dedurre da tutte le basi militari Nato presenti sul nostro territorio a 80 anni dalla fine della guerra. L’ultimo esempio della giornalista Sala, per fortuna liberata in tempi brevi, mostra che era necessario avere il consenso del centro dell’impero per un più che probabile scambio con l’ingegnere iraniano.
Ma ora le ultime uscite di Trump su dazi, Groelandia e Canada, gli accordi con Musk per delegare ad un soggetto privato straniero il sistema informatico relativo alla sicurezza del nostro Paese, mostrano un ulteriore assoggettamento dei Paesi satelliti al centro dell’impero.
Per non parlare del decadimento etico dell’Occidente per il genocidio di Gaza. Del resto l’Europa è stata obbligata a sostenere la guerra per procura in Ucraina che ha determinato danni enormi all’economia europea, la distruzione dell’Ucraina e vantaggi economici per gli USA.
Si avverte un ulteriore salto verso una trasformazione di sistema. Le democrazie vengono progressivamente destrutturate per favorire oligarchie senza lacci e lacciuoli.
Ci troviamo schiacciati come Europa in un gioco di riassetto globale del mondo e se non saremo capaci di rilanciare un processo unitario politico nuovo, ci troveremo travolti come vasi di coccio tra vasi di ferro.
L’evoluzione attuale di sistema è pericolosa perché basta un piccolo errore di valutazione ed il gioco delle guerre può trasformarsi in una distruzione completa dell’umanità.
Con queste classi dirigenti e con questo pensiero unico decadente neoliberista, non si vedono buoni segnali per il futuro.
Occorre un nuovo pensiero per un riassetto sociale e politico diverso che deve costituire la base per superare una condizione pericolosa per tutti.
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