Era il 21 marzo 1996 quando l’associazione Libera dava lettura dei nomi delle vittime innocenti delle mafie:
“Vogliamo ricordarli tutti quelli di cui leggeremo il nome e quelli di cui non siamo riusciti a trovare informazioni sufficienti”.
Recitava così un fogliettino di carta distribuito agli studenti presenti nella piazza Campidoglio di Roma alla presenza del Presidente della Repubblica Oscar Luigi Scalfaro. Allora erano 300 i nomi delle vittime lette. Quest’anno saranno 1.101.
“1.101 storie che attraversano la storia dell’intero Paese. Semplici cittadini, magistrati, giornalisti, membri delle forze dell’ordine, sacerdoti, imprenditori, sindacalisti, esponenti politici e amministratori locali, uccisi dalle mafie perché hanno svolto il proprio dovere. Il 21 marzo saremo a Trapani per tutte e tutti loro”
scrive l’associazione Libera.
Quest’anno l’elenco dei nomi conta 20 vittime in più di cui 11 donne e 5 bambini. Sono storie perlopiù dimenticate e meno conosciute, alcuni nomi legati al passato ma altri al presente per far capire che le mafie non hanno finito di sparare.
E così, a distanza di 34 anni dai fatti e a 30 anni dal primo corteo, pure le vittime della strage di Maletto vengono inserite nell’elenco dei nomi letti a fine del corteo e sono:
- Maria Minissale, Claudio e Simona Sanfilippo. Il 2 luglio 1991, a Maletto (CT), un attentato a scopo estorsivo contro una macelleria provocò una strage. Lo scoppio della benzina sventrò l’edificio. Nell’abitazione sovrastante il negozio viveva una famiglia numerosa: otto persone, padre, madre e sei figli. Cercarono di sfuggire alle fiamme ma non ce la fecero. Maria Minissale, 30 anni, e i figli Claudio, di 8 anni, e Simona, di 8 mesi, morirono per asfissia, insieme a uno degli attentatori.
Attilio Bolzoni scriveva così per ‘Repubblica‘ l’indomani:
“MALETTO L’Anonima Estorsioni porta la morte in un tranquillo paese ai piedi dell’Etna. Un massacro per dieci milioni non pagati, una banda di miserabili che dà fuoco ad un palazzo, il vicolo che a mezzanotte diventa un inferno. Il racket ha sterminato una famiglia innocente. Una donna bruciata con la sua bimba di nove mesi stretta al petto, un altro figlio di otto anni soffocato dal fumo, il padre ferito, altri tre fratellini ustionati. Una strage firmata da quattro o cinque balordi che chiedevano il pizzo, piccoli mafiosi della zona andati all’assalto di territori ancora da conquistare”
A ricostruire la storia è la figlia Vincenza Sanfilippo, sopravvissuta all’attentato, in un libro intitolato “Non c’è giustizia. La strage di Maletto nella notte del 2 luglio 1991”, pubblicato l’anno scorso.
Le altre vittime inserite nell’elenco sono:
- Salvatore Patti, attivista della Camera del lavoro di Partinico (PA), fu ucciso il 24 maggio 1946 in un agguato mafioso per il suo impegno nelle lotte contadine per la distribuzione delle terre incolte. I responsabili dell’omicidio non furono mai individuati.
- Tommaso Triolo, fratello del dirigente della Democrazia Cristiana Nicasio, fu rapito a Trapani il 5 luglio del 1948 da cinque uomini mascherati e armati. La famiglia ricevette una richiesta di riscatto di cento milioni di lire. Da allora, di Tommaso non si seppe più nulla.
- Elisa Geraci, il 7 gennaio del 1981, Elisa si trovava in viale Giostra a Messina, in compagnia di sua sorella, quando un 21enne con precedenti penali si fermò casualmente a chiacchierare. Proprio in quel momento, dal finestrino di un’auto furono sparati colpi di pistola a raffica, uno dei quali colpì Elisa. Morì qualche giorno dopo, a 17 anni.
- Aldo Arciuli, studente liceale di 15 anni, fu ucciso il 6 gennaio 1984 a Pomigliano d’Arco (NA), durante in agguato di camorra. Stava aspettando suo zio, seduto nella sua auto, quando, nel corso di un inseguimento tra due camorristi, in proiettile vagante lo colpì alla tempia.
- Abderrahmen Meftah, stava bevendo un caffè in un bar di Cancello ed Arnone (CE), dopo una giornata di duro lavoro nei campi, quando fu colpito da un proiettile durante un raid camorristico, il cui obiettivo era il titolare del bar. Era il 2 giugno del 1989.
- Leonarda Costantino, Vincenza Marino Mannoia, Lucia Costantino. Il 23 novembre del 1989, a Bagheria (PA), un commando formato da Lucchese, Graviano e Madonia uccise Leonarda Costantino, Vincenza Marino Mannoia e Lucia Costantino, rispettivamente madre, sorella e zia di Francesco Marino Mannoia, che aveva iniziato a collaborare con il giudice Falcone. Solo 35 anni dopo la strage emerse che le indicazioni offerte alla polizia da Vincenza, la più giovane delle vittime, avevano consentito di arrestare il superlatitante Lucchese.
- Francesco Floramo, agricoltore, denunciò di aver subito minacce e richieste estorsive da parte dei fratelli Donato di Varapodio (RC), facendo arrestare e condannare i suoi estortori. Otto anni dopo, il 20 giugno 1990, fu ucciso a colpi di lupara mentre stava tornando a casa.
- Giovanni Cingolani, editore leccese di 46 anni, stava cenando insieme ai due figli al ristorante “Lu turcinieddu” a Lecce quando, il 21 novembre 1991, fu colpito al fianco da un proiettile sparato da un affiliato alla Sacra Corona Unita, nel corso di un’azione intimidatoria diretta al proprietario del ristorante.
- Maurizio Medaglia, giovane commerciante di 22 anni, gestiva un negozio di abbigliamento ad Agerola (NA), dove imperversava una guerra di camorra tra i clan Imparato-Di Martino e il clan D’Alessandro. Fu ucciso il 26 ottobre 1991, un anno dopo aver denunciato le richieste estorsive subite. I responsabili non sono mai stati identificati.
- Maria Marsella, Maria Dell’Aquila e Antonia Carbone. Erano tre braccianti nelle mani dei caporali. Morirono il 25 agosto del 1993 ad Oria (BR), in seguito ad un incidente stradale, mentre viaggiavano insieme ad altre 15 persone, a bordo di un furgone che poteva contenere al massimo 8 pesone.
- Maurizio Cerrato, ex custode degli scavi di Pompei, fu ucciso il 19 aprile 2021 a Torre Annunziata (NA), in seguito a una lite per un parcheggio. Era andato in soccorso di sua figlia, attaccata da un pregiudicato per aver osato spostare una sedia con cui occupava costantemente un tratto di strada pubblica per garantirsi il parcheggio. Poco dopo quattro uomini lo hanno aggredito e ucciso con una coltellata al petto.
- Firdaous El Jattari, uccisa nel corso di un regolamento di conti tra organizzazioni criminali legate al traffico di droga a Anversa, in Belgio, il 9 gennaio 2023, a soli 11 anni.
- Antonella Lopez, era andata a ballare con degli amici alla discoteca “Bahia” di Molfetta (BA), quando, nella notte tra il 22 e il 23 settembre 2024, venne uccisa da un proiettile. Il vero bersaglio del killer era Eugenio Palermiti, rampollo del clan criminale del quartiere Japigia di Bari, rimasto ferito nell’agguato insieme ad altre tre persone.
in copertina la casa della strage di Maletto, foto di Antonino Schilirò