Spero che non si cada tutti nella pressione mediatica di considerare la guerra qualcosa di inevitabile. Il primo passo per cambiare la realtà è quello di entrare nella parte profonda del cervello delle persone, i cosiddetti frame profondi. É sempre questo il substrato fondamentale dei cambiamenti.
Voglio ricordare che quando si decise di privatizzare tutti i beni pubblici della nostra Italia, abbiamo avuto, prima, un bombardamento mediatico per convincerci che privato è bello e pubblico è cattivo.
Su questa modifica profonda dei frame degli individui, si è poi costruito la dismissione delle industrie, banche, infrastrutture ed ora dei servizi pubblici per permettere a pochi privati di trarne profitto. Non si è annullato il debito pubblico, che era la scusa creata per dismettere i beni pubblici, mentre si è privato il popolo di un patrimonio comune importante. Si è concentrata ricchezza in poche mani, è diminuito il valore del lavoro, è aumentata la precarietà e la povertà.
Ora nessuno parla di tutto questo perché non bisogna trovare un filo logico tra le privatizzazioni e lo stato di crisi della nostra realtà socioeconomica. Così, la trasformazione profonda delle coscienze per accettare la guerra come sviluppo naturale di quello che succede, serve a fornire un mercato per gli armamenti.
Probabilmente molto pochi si ricorderanno nella tragedia che questa è stata preparata in questo momento con la forte pressione mediatica.
É in gioco il futuro dell’umanità e non solo un riassetto multipolare a livello planetario. Evitiamo di entrare in questa spirale e va contrastata in maniera forte la decisione autocratica, senza neppure passare dal Parlamento europeo, di investire 800 miliardi di euro in armamenti e non in sanità, conversione ecologica, stato sociale per combattere la povertà, ecc.
Abbiamo capito che le regole rigide sono valide solo per schiacciare i popoli e favorire chi detiene capitali, come è successo dopo il 2008 con la Grecia e non solo, mentre, le stesse regole saltano se si tratta di armi.
Non cadiamo nella trappola.
Correlati