C’è un’Italia che applaude chi denuncia le mafie. E poi c’è un’Italia che, silenziosamente, si allontana da quelle stesse persone quando il riflettore si spegne. È da qui che parte la seconda puntata del podcast “30 minuti con…”, ideato e condotto da Paolo De Chiara in collaborazione con Antonino Schilirò.
Protagonista dell’episodio è Gennaro Ciliberto, testimone di giustizia, e, come ama definirsi, “uomo libero”. Libero sì, ma a caro prezzo.
“La camorra nei cantieri pubblici”: la denuncia che ha cambiato la sua vita
Ciliberto racconta con precisione chirurgica ciò che ha visto durante i suoi incarichi in cantieri pubblici strategici. Parla di saldature difettose, materiali scadenti, collaudi fittizi, lavori affidati a imprese vicine alla criminalità organizzata, in particolare al clan D’Alessandro di Castellammare di Stabia.
Nel 2011, di sua spontanea volontà, entra nella sede della DIA di Milano. Nessuno lo obbliga. Nessuno lo accompagna. Lo fa perché non può più far finta di niente. Da quel momento comincia una nuova vita: documenti falsi, località protette, scorte. E un vuoto sempre più assordante intorno a lui.
Stato (non) presente: quando la protezione si trasforma in condanna
Nel podcast, Ciliberto denuncia quello che molti testimoni di giustizia vivono ma pochi hanno il coraggio di raccontare: l’abbandono delle istituzioni.
«Sono stato lasciato solo», dice con voce ferma. Racconta di minacce ancora attive, di un sistema che premia l’omertà e punisce il coraggio. Le sue denunce hanno portato a inchieste, arresti, sequestri. Eppure oggi vive in condizioni difficili.
La sua storia, nel podcast, diventa il simbolo di un paradosso: chi denuncia la mafia, viene trattato peggio di chi la mafia la gestisce.
“30 minuti con…”: un podcast che dà voce ai silenzi d’Italia
“30 minuti con…” non è un podcast da ascoltare distrattamente in auto o in palestra. È un progetto di memoria civile attiva, che vuole riaccendere il dibattito sulle contraddizioni italiane.
Paolo De Chiara, da anni impegnato nella divulgazione su temi di legalità e antimafia, e Antonino Schilirò, valido collaboratore di WordNews.it, pongono domande scomode. E lasciano spazio a chi ha pagato con la vita vera le proprie scelte.
Ciliberto, con determinazione, lancia un messaggio forte: «Rifarei tutto. Ma non si può chiedere a un cittadino onesto di diventare eroe per sopravvivere».
Questa puntata è più di un’intervista: è un atto di accusa contro l’ipocrisia istituzionale, ma anche un grido di speranza. Perché finché qualcuno è disposto ad ascoltare, la verità non muore.
Ed è questo che fa “30 minuti con…”: ascolta, dà spazio, documenta. Restituisce dignità a chi è stato spogliato anche di quella.
Ascolta l’episodio completo qui
30 minuti con… Gennaro Ciliberto – Spotify
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