San Vitaliano, piccolo centro della provincia di Napoli, è finito al centro di un’inchiesta giudiziaria per reati contro la pubblica amministrazione. Questa mattina, su delega della Procura della Repubblica di Nola, gli uomini della Squadra Mobile di Napoli e del Comando Stazione dei Carabinieri di San Vitaliano hanno eseguito otto misure cautelari nei confronti di altrettanti indagati, accusati a vario titolo di tentata concussione, corruzione, turbata libertà degli incanti e depistaggio.
Tra i principali destinatari delle misure figurano l’ex Sindaco e il marito, già Responsabile del Settore Politiche Sociali del Comune, ritenuti gravemente indiziati di aver costituito un sodalizio criminoso con altri funzionari comunali, tra cui il Comandante facente funzioni della Polizia Municipale e l’ex Responsabile dell’Ufficio Tecnico, per portare avanti una gestione distorta e clientelare dell’amministrazione pubblica.
Insieme a loro risultano coinvolti anche il Vicesindaco dimissionario, l’attuale Responsabile del Settore Politiche Sociali ed Ecologia, l’Amministratore di fatto e il Direttore tecnico della ditta incaricata della raccolta dei rifiuti solidi urbani.
Il quadro che emerge dalle indagini coordinate dalla Procura di Nola è quello di un «sistematico asservimento dei poteri pubblici a fini personali e clientelari, attraverso pratiche illecite nella gestione degli appalti e dei servizi pubblici». Le accuse – secondo gli inquirenti – sono supportate da gravi indizi di colpevolezza, ma l’inchiesta è ancora in fase preliminare e i provvedimenti adottati sono soggetti a impugnazione.
Si ricorda che gli indagati non devono essere considerati colpevoli fino alla sentenza definitiva, nel pieno rispetto del principio di presunzione di innocenza.
L’indagine rappresenta l’ennesimo campanello d’allarme sul tema della legalità negli enti locali e mette nuovamente al centro l’urgenza di meccanismi di controllo più efficaci contro la corruzione nella pubblica amministrazione.