Il Partito Comunista dei Lavoratori – Molise ha lanciato un duro atto d’accusa contro i banchetti propagandistici della Lega, allestiti nelle scorse settimane a Isernia e Termoli, a sostegno del Decreto Sicurezza 2025, definito senza mezzi termini come “uno dei peggiori provvedimenti liberticidi dal dopoguerra”.
Secondo il PCL, questo decreto rappresenta un vero e proprio salto di qualità repressivo da parte del governo Meloni, volto a colpire le mobilitazioni popolari, studentesche e ambientaliste, mentre contemporaneamente allarga le zone d’impunità per abusi del potere e violazioni da parte delle forze di polizia e dei servizi segreti.
Una critica puntuale viene rivolta al clima politico che ha reso possibile infiltrazioni poliziesche in Potere al Popolo, con operazioni segrete di spionaggio illecito contro giornalisti e attivisti, in particolare quelli impegnati nella difesa dei migranti o inchieste sul neofascismo legato al governo.
“Anche il Molise – si legge nella nota – diventa terreno per misure che attaccano i movimenti sociali, i lavoratori e gli studenti, lasciando intatto il potere delle mafie e delle classi dominanti”.
Il Decreto Sicurezza, contestato apertamente anche da una relazione della Corte di Cassazione che ne ha sottolineato le gravi violazioni costituzionali, viene letto dal Partito come uno strumento per garantire non la sicurezza dei cittadini, ma quella delle élites economiche, dei banchieri e dei capitalisti.
A fronte di tutto ciò, il PCL – Molise esprime piena solidarietà a Potere al Popolo e a tutti i giornalisti e attivisti spiati, ma invita anche a trasformare l’indignazione in mobilitazione popolare e unitaria, per difendere le libertà democratiche minacciate e respingere la propaganda della destra.
“Dobbiamo opporci con decisione alla finta sicurezza del governo Meloni – conclude il comunicato – e difendere una vera giustizia sociale e democratica, anche in Molise”.