WordNews.it è nato nel gennaio 2020, sin da subito ci siamo ritrovati anche in Abruzzo ad affrontare notizie e temi di evidente rilevanza pubblica e a continuare a toccare questioni che giungono nel profondo di quella che i giuristi definiscono gestione della cosa pubblica.
Erano le settimane che ci stavano conducendo alla più grave emergenza, sanitaria, sociale, economica, politica, che l’umanità si è trovata davanti da decenni. Non lo potevamo sapere a gennaio di cinque anni fa. E così, tra i primi approfondimenti che cercammo di portare avanti, ci fu appunto la gestione della macchina amministrativa pubblica, dei costi e del personale degli enti pubblici. Il tema, con l’emergenza e poi l’arrivo dei fiumi di miliardi del PNRR, sarebbe diventato ancora più importante. E gli sviluppi di questi anni hanno aumentato il peso delle vicende che ci siamo ritrovati a cercare di affrontare.
Chi segue la cronaca locale di Vasto conosce già la vicenda del concorso contestato, dei 25 “messi notificatori” assunti nella Pubblica Amministrazione nei ruoli più diversi. Abbiamo cercato di riassumere la vicenda due mesi fa.
Concorso messi (finora in 25), dopo polemiche ed esposti perché è scomparso dal dibattito cittadino?
A novembre 2023 la giornalista Anna Bontempo su Il Centro pubblicò la notizia che la Guardia di Finanza aveva acquisito documentazione sul concorso e successivamente alcuni dipendenti erano stati convocati in caserma. Il giorno successivo un articolo, sempre a firma Anna Bontempo, aveva riportato la notizia che era indagato un dirigente che, citiamo testualmente, «avrebbe avuto un ruolo chiave nello svolgimento della selezione pubblica». Un secondo filone di inchiesta, aveva riportato sempre la giornalista Anna Bontempo nell’articolo del 4 novembre 2023, dopo la visita in comune della Guardia di Finanza, era stato aperto per quanto riguarda i “premi di risultato”, «le indennità liquidate ai dirigenti comunali in base agli obiettivi raggiunti».
Il 18 novembre scorso sulla pagina di Vasto del quotidiano Il Centro un dettagliato articolo della giornalista Anna Bontempo ha reso noto la notizia che Vincenzo Toma, fratello dell’ex presidente della Regione Molise e dirigente in pensione del Comune di Vasto ma ancora attivo nell’organico comunale a titolo gratuito, il 16 dicembre prossimo comparirà di fronte ai giudici che gli contestano l’accusa di peculato. «Avrebbe disposto, in favore di se stesso, il pagamento della somma di 30.873 euro come “premio di risultato” per gli obiettivi conseguiti» riporta l’articolo di Bontempo e su questo ruotano le contestazioni al dirigente comunale. «Molte le presunte irregolarità riscontrate, dettagliatamente illustrate in un dossier di 83 pagine dove vengono analizzati anche gli incentivi ai tecnici, gli assegni ad personam e le posizioni organizzative. Sui premi di risultato gli 007 del Mef furono categorici. “La metodologia utilizzata dal Comune di Vasto per la valutazione del personale con qualifica dirigenziale non è quella prevista dal regolamento di cui l’ente si è dotato nel 2012” scrisse Biagio Giordano, dirigente dell’Ispettorato Generale dei Servizi Ispettivi di Finanza pubblica, “gli obiettivi sui quali è stata impostata la valutazione della performance organizzativa dei dirigenti appaiono infatti attinenti alla ordinanza attività amministrativa dell’ente ed in quanto tali non determinano un significativo miglioramento della qualità dei servizi erogati”» si legge nell’articolo firmato Anna Bontempo.
Su quanto emerso grazie all’articolo su Il Centro del 18 novembre scorso della giornalista Anna Bontempo finora, ad una settimana dalla pubblicazione, l’unica reazione è giunta dai consiglieri comunali di opposizione di Fratelli d’Italia Vincenzo Suriani, Guido Giangiacomo e Francesco Prospero. Autori due anni di un esposto alla Procura sul concorso contestato.
«Noi siamo garantisti, e confidiamo che il dottor Toma possa chiarire quanto avvenuto e dimostrare la sua innocenza in sede processuale. Tuttavia, riguardo alla vicenda, alcune considerazioni dobbiamo farle – hanno scritto in un comunicato i tre consiglieri comunali – 1. è doveroso che il Comune di Vasto, di fronte a una accusa così grave, si costituisca parte civile. Menna e la sua maggioranza, che si costituiscono in giudizio contro i cittadini per multe e contravvenzioni di importi esigui, di poche centinaia di euro, devono mantenere lo stesso criterio anche di fronte a un possibile danno alle casse comunali di decine di migliaia di euro.
2. Siamo sicuri che il Comune di Vasto si costituirà, se questo non avverrà, presenteremo uno specifico documento in Consiglio per chiedere la costituzione di parte civile del Comune di Vasto.
3. Ferma restando la presunzione di innocenza, ricordiamo che il dottor Toma è un dirigente in pensione, e che se presta ancora servizio come dirigente finanziario, per quanto a titolo gratuito, lo dobbiamo a una scelta personale del Sindaco che, alla luce della accusa di peculato, dovrebbe essere immediatamente rivista.
4. La maggioranza, la società civile, le forze politiche tutte, devono pronunciarsi sul tema e non possono rimanere inerti.
5. I premi di risultato sono sempre stati al centro della nostra azione politica. Abbiamo sottolineato in varie riprese, nel 2019, nel 2020 e nel 2022 che su questo tema mancava trasparenza e che i premi dirigenziali apparivano spropositati rispetto ai risultati raggiunti. Ciò che sta accadendo in sede processuale dimostra che i nostri sospetti non erano così infondati».
Suriani, Giangiacomo e Prospero citano il 2020, l’anno del nostro accesso civico ricordato all’inizio di quest’articolo. Il 19 febbraio, settimane prima della dichiarazione di emergenza sanitaria, inviammo un primo accesso agli atti firmato dal nostro direttore Paolo De Chiara. Giunse poi il lockdown, furono sospesi anche termini amministrativi, da Palazzo di Città la prima risposta – firmata proprio da Vincenzo Toma, direttore generale del Comune di Vasto – fu che il direttore Paolo De Chiara, in quanto giornalista e cittadino della Repubblica Italiana, non sarebbe legittimato a conoscere alcunché e che non c’è un nostro «interesse giuridicamente tutelato».
Dopo questa risposta inviammo un accesso civico generalizzato, strumento di trasparenza amministrativa che fornisce ai cittadini maggiori strumenti di acquisizione e conoscenza, rafforza l’importanza della trasparenza e – addirittura – non prevede neanche che il cittadino debba motivare la richiesta. Nonostante vari solleciti, passati i 30 giorni previsti dalla normativa, nessuna risposta ci giunse e quindi inviammo segnalazione al Difensore Civico Regionale. Il 21 luglio 2020 il Difensore Civico regionale intervenne sottolineando che è compito del Comune di Vasto «l’obbligo di esaminare un provvedimento espresso e motivato circa l’istanza avanzata ai sensi del comma 6 del Dlgs n. 33/2013 nel termine – quivi apparentemente decorso – di gg. 30 dall’istanza».
Nella nota inviata al nostro direttore, alla segreteria generale del Comune di Vasto e al Responsabile Anticorruzione e per la Trasparenza sempre del Comune di Vasto, il difensore civico regionale rammentò che «l’inosservanza dell’obbligo citato costituisce elemento di valutazione della responsabilità dirigenziale, eventuale causa di responsabilità per danno all’immagine dell’amministrazione ed è comunque valutata ai fini della corresponsione della retribuzione di risultato e del trattamento accessorio collegato alla performance individuale dei responsabili. Ai fini citati ed ai sensi dell’art. 5.2 della Circolare n. 2/2017 del Ministero per la Semplificazione, incombe sul Responsabile della Prevenzione della Corruzione e della Trasparenza l’obbligo di segnalare i casi di inosservanza del termine, in relazione alla gravità ed alla reiterazione dei medesimi, sia all’Ufficio di Disciplina che al vertice dell’Amministrazione e agli organi cui compete la valutazione della dirigenza e della performance individuali».
Il 19 agosto 2020, esattamente sei mesi dopo il nostro primo accesso agli atti, ci arrivò una risposta firmata dal direttore generale Vincenzo Toma con allegata copiosa documentazione. Tutta la vicenda è ricostruita in alcuni nostri articoli di cinque anni fa.
Comune di Vasto: per il sindaco è una Casa di vetro. Ma non abbiamo risposte
Comune di Vasto, vincono trasparenza e diritto all’informazione
Abbiamo già citato in quest’articolo la vicenda del concorso, oggetto di un consiglio comunale straordinario nell’estate 2023. Riproponiamo la pubblicazione del verbale di quella seduta oggetto di diciannove nostri articoli due anni fa.
Concorso messi notificatori: la ricostruzione in Consiglio Comunale/2
Concorso messi notificatori: la ricostruzione in Consiglio Comunale/3
Concorso messi notificatori: la ricostruzione cronologica del consigliere Giangiacomo
Concorso messi notificatori: la ricostruzione cronologica del consigliere Giangiacomo/2
Concorso messi notificatori: la ricostruzione cronologica del consigliere Giangiacomo/3
Concorso messi notificatori: gli interventi in Consiglio Comunale di Soria e Prospero
«Quand’è che un Consiglio Comunale è straordinario ed urgente?»
«Nel Medioevo si bruciavano le donne, sembra di vivere qui la stessa stagione medioevale»
Messi notificatori, l’intervento del sindaco in consiglio comunale
«La Commissione di Vigilanza è un organismo di grande democrazia»
Concorso messi notificatori: la dichiarazione di voto di Vincenzo Suriani
Concorso messi notificatori: la dichiarazione di voto di Dina Carinci
Concorso messi notificatori: la dichiarazione di voto di Guido Giangiacomo





