È piacevole e rassicurante raccontare, soprattutto nei periodi difficili, le storie belle quelle che fanno bene al cuore e che parlano di persone, storie di vita reale, fatte di gesti importanti.
Accade così che, in un piccolo comune in provincia di Taranto, a Castellaneta, una giovane donna mette a disposizione della comunità il suo mestiere e il suo tempo.
E allora nei giorni tremendi del covid19, con la necessità di procurarsi le tanto introvabili mascherine, Michela Cassano, di professione sarta, trascorre gran parte delle sue giornate e spesso della notte a produrne.
Michela, che poco prima della pandemia aveva iniziato ad allestire il suo laboratorio di sartoria (per ora fermo a causa del blocco e in attesa di alcune autorizzazioni da parte del comune), non è rimasta con le mani in mano: utilizzando i materiali già acquistati per il laboratorio, cotone e lino, inizia a produrre mascherine in tessuto.
Riesce a produrne anche 40 al giorno lavorando per molte ore: finora 620 in tutto e di queste Michela ne ha donate circa la metà ai suoi concittadini.
Alcune le ha fornite alla farmacia del paese il cui titolare, pagandole €. 1,50 al pezzo, ha poi scelto di regalarle ai suoi parenti. Molti cittadini bussano alla sua porta e Michela e pronta a donare le mascherine: molte persone riconoscendo l'impegno, le spese sostenute e il lavoro importante svolto da Michela, sono felici di pagarle.
Non mancano spedizioni fuori comune, alcune sono arrivate addirittura a Como dove i dispositivi di protezione scarseggiano. La prossima sfida,ci racconta Michela, sarà la realizzazione di mascherine con il tessuto utilizzato per fare le tute da sub, un materiale elastico, antismog e probabilmente adatto alla produzione.
La passione, la dedizione per il proprio mestiere, la volontà di aiutare gli altri, spingono a fare grandi cose, anche in presenza di difficoltà e problemi: Michela convive da molti anni con una malattia insidiosa e complicata e per questo ha deciso di destinare i profitti derivanti dalla sua produzione al centro ospedaliero che si occupa della diagnosi e cura della sua malattia.
Dovremmo veramente prendere esempio da lei, spronandoci a compiere piccole azioni positive in un tempo in cui i gesti semplici si fanno straordinari.
Un giorno, speriamo vicino, guarderemo indietro a questi giorni di distanziamento sociale, di quarantena, di paura per la pandemia in corso e ci ricorderemo di mascherine introvabili o vendute a prezzi inaccessibili. Ma ci ricorderemo anche, e soprattutto, di persone speciali che si sono messe a disposizione di tutti facendone dono a chi non ne aveva perché ci servirà raccontare e raccontarci storie positive per sentirci migliori e credere che c'è una umanità meravigliosa che muove il mondo.
Grazie Michela!
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2020-04-13 11:46:47
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