Otto poliziotti penitenziari ed un’addetta mensa risultano positivi al Covid19. E’ questo il bollettino che denunciano – con estrema amarezza – Francesco Marrelli (CGIL L’Aquila), Anthony Pasqualone (FP CGIL L’Aquila) e Giuseppe Merola (FP CGIL Abruzzo Molise).
«I lavoratori – scrivono i sindacalisti – sono costretti a fare i test diagnostici a pagamento, nonostante le richieste fatte dalla Direzione dell’Istituto all’ASL e le disattese rassicurazioni accusate dall’Assessorato
regionale alla Salute. La situazione sta diventando grave e si corre il rischio di un vero e proprio focolaio, con
consequenziali preoccupazioni per le compromissioni di ordine e sicurezza.
Abbiamo inviato un atto ai NAS Carabinieri, Prefetta, Questore, Sindaco, Autorità sanitarie ed istituzionali, affinché si intervenga con impellenti attività preventive a salvaguardia dell’incolumità di tutta la comunità pubblica e penitenziaria.»
CGIL e FP CGIL hanno proclamato lo stato di agitazione e, «se non si dovessero sortire concrete risoluzioni, nei prossimi giorni sarà organizzato un sit-in di protesta dinanzi la Casa Circondariale o la Prefettura dell’Aquila.»
«Siamo stanchi di assistere – concludono – a questi abbandoni e i nostri lavoratori hanno paura. La curva
epidemiologica è in continua e costante crescita in tutto il Paese, con ripercussioni su diversi carceri che, inevitabilmente come le RSA, per la loro vulnerabilità logistica e di utenza, potrebbero diventare pericolosi per la salute.
Esprimiamo la nostra solidarietà e vicinanza, non arretrando minimamente nella lotta.»
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2020-10-31 23:19:53
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