VOGHERA. Un uomo disarmato è stato ammazzato per futili motivi. A sparare, ad altezza d'uomo, l'assessore della Lega Massim o Adriatici, meglio conosciuto come lo "sceriffo". Omicidio volontario o colposo? Saranno le indagini a chiarire i fatti. Resta il gravissimo atto commesso nei confronti di un uomo indifeso che in mano non aveva una pistola carica e con il colpo in canna. Le dichiarazioni di questi ultimi giorni, soprattutto dei soggetti legati alla Lega, rientrano nella puerile propaganda.
Noi abbiamo raccolto la testimonianza del fratello di Youns. «Mio fratello come tutti sanno aveva dei precedenti ma nessuno di questi era di violenza contro sconosciuti o a persone che non gli hanno fatto del male. Ha avuto delle normali colluttazioni come può capitare a qualsiasi giovane Italiano come succede spesso quando si litiga tra ragazzi dopo aver bevuto qualche bicchiere di troppo. La maggior parte dei suoi precedenti erano di spaccio.
Aveva preso quella brutta strada tempo fa per colpa delle amicizie sbagliate e anche perché non riusciva a trovare lavoro, ma ribadisco non è mai stato un pericolo per persone che non gli hanno fatto alcun male. Youns era una persona d'oro ha sempre aiutato il prossimo ed è sempre stato educato e gentile.»
E i problemi legati ai disturbi mentali?
«Purtroppo non sappiamo cosa gli è sucesso ma non era più stabile mentalmente. All'inizio non era tanto grave ma con il tempo peggiorava sempre di più. Per quelle persone che dicono "ma perché non avete provato ad aiutarlo e perché lo lasciate girovagare per le strade?" rispondo che noi abbiamo provato di tutto per poterlo aiutare e non l'abbiamo mai abbandonato ma il problema è che Youns non ci ascoltava e ogni volta che lo volevamo portare in un centro per essere curato scappava via ma come ho detto e ribadisco non è mai stato un pericolo per nessuno, si forse dava fastidio ai passanti ma non ha mai osato mettere le mani addosso a qualcuno.»
In questi giorni molti parlano di un pugno sferrato contro l'assessore.
«Sono sicuro che lo schiaffo o il pugno che ha ricevuto il suo assassino è successo perché gli ha mostrato l'arma per intimidirlo e conoscendo mio fratello si sarà sentito minacciato ed è partita questa rabbia.»
Cosa vi aspettate dalla giustizia italiana?
«L'unica cosa che vogliamo è che il suo assassino marcisca in prigione perché ha lasciato una moglie e due figli senza padre. Mi hanno contattato associazioni che vogliono aprire una raccolta fondi per lui ma noi abbiamo detto di no perché non abbiamo bisogno di soldi, vogliamo solo giustizia perché Youns ha me e mio fratello gemello che viviamo e lavoriamo in Svizzera e per noi non è un problema pagare tutte le spese.
L'assessore ha commesso questo omicidio sicuramente pensando che Youns fosse un senza tetto e che nessuno avesse chiesto di lui, e forse grazie alle sue amicizie nelle forze dell'ordine avrebbe potuto far insabbiare tutto.
Ma come ho già detto Youns ha una grande famiglia che combatterà per lui.
Mio fratello doveva essere curato e non ammazzato»
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2021-07-24 12:05:18
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