Il Web è una preziosissima miniera di risorse di ogni tipo. Il confinamento sociale dovuto all’emergenza pandemica ha portato all’emersione di un dato che accompagna le nostre vite ormai da tanti anni: internet rappresenta una parte fondamentale della vita e delle quotidiane attività di ognuno di noi. Ogni giorno abbiamo a disposizione una sterminata biblioteca, fonti di informazioni che qualche decennio ci saremmo sognati, possiamo approfondire e studiare qualsiasi cosa, le nostre coscienze sociali e politiche si formano soprattutto grazie alle finestre virtuali sul mondo. Senza il web non esisterebbe, probabilmente, il giornale su cui state leggendo quest’articolo.
O avrebbe una forma ben diversa, vicina ai ciclostilati o alle radio e le televisioni libere che hanno segnato gli ultimi decenni del novecento e i primi anni duemila. Grazie al web siamo costantemente in contatto con gli altri, su internet passiamo anche ore intere a giocare, divertirci, avere momenti spensierati. Ma non esiste rosa senza spine, luna senza l’altra faccia, quella nascosta e buia. Internet non fa eccezione e praterie sconfinata e terribili sono state aperte per i maggiori pericoli, rischi, crimini odierni. Il terrorismo internazionale, il narcotraffico, lo sfruttamento dello stupro a pagamento, la pedopornografia, l’esaltazione e la propaganda delle mafie fino ad intimidazioni e minacce anche di morte.
Una delle praterie più frequentate è quella dei crimini contro le donne e l’infanzia, dello sfogo di ogni perversione sessuale. Sui social network più diffusi, su forum e siti web di varie tipologie, su piattaforme di messaggistica vengono diffusi migliaia, se non milioni, di foto e video a sfondo sessuale. Spesso di minori e/o completamente illeciti. Meno di un anno dopo la prima denuncia, Meter ha documentato e denunciato nuovamente l’esistenza di pedomamme. «90 links con indicibili e infernali abusi sui … probabili loro figli (anche neonati)» ha riportato su facebook il fondatore don Fortunato Di Noto.
Le denunce e l'impegno ormai ultratrentennale di Meter sono al centro del documentario d'inchiesta «Piccole vittime invisibili – il lato oscuro dei nuovi media», online su facebook dallo scorso 9 settembre sulla pagina di Pro Vita&Famiglia. Dodici minuti drammatici, intensi, di immagini forti (come la stessa associazione avverte nei commenti) e di racconto indignato e vibrante.
Per proteggere i minori dal «porno online», oltre il documentario è stata lanciata anche una petizione sul web che è possibile firmare e sostenere dalla pagina https://www.provitaefamiglia.it/petizione/firma-per-proteggere-i-minori-dal-porno-online . I promotori chiedono al governo di emanare al più presto il regolamento attuativo della norma che obbliga i provider di servizi internet a «prevedere tra i servizi preattivati, sistemi di parental control o di filtro di contenuti inappropriati per i minori e di blocco dei contenuti riservati ad un pubblico di età superiore agli anni diciotto”.Una disposizione quantomai opportuna per poter proteggere giovani e giovanissimi dai danni alla salute causati da un’esposizione precoce a contenuti violenti, pornografici, o comunque inadatti a uno sviluppo equilibrato della loro personalità ancora in formazione. Un fenomeno la cui gravità è dimostrata dall’aumento dei “centri di riabilitazione psicologica dei minori vittime di pornografia su Internet”».
Meter ha presentato ad inizio agosto «Bambini e tecnologia. Tra studi empirici e laboratori educativi». Una nuova pubblicazione curata da don Fortunato Di Noto, edita da Controvento Aps ed acquistabile qui https://www.controventoaps.org/prodotto/bambini-e-tecnologia/ , che vuol rappresentare «un nuovo strumento di prevenzione e di sensibilizzazione utile a comprendere, attraverso gli studi scientifici, le potenzialità e i limiti della rete internet, ma allo stesso tempo ad acquisire gli strumenti educativi e creativi per ridurne i rischi».
Un libro che «intende sollevare vari interrogativi, ma anche fornire delle risposte scientifiche all’esposizione dei bambini all’uso della tecnologia e ai potenziali rischi». Nella prima parte si trovano «gli studi in base ad una ricerca empirica condotta dagli esperti di Meter insieme alla Cattedra di Psicologia dell’Università di Catania e i cambiamenti nei “nativi digitali” riguardo ai processi cognitivi (attenzione, memoria, apprendimento) in riferimento all’uso di Internet, ma anche agli stili genitoriali che intervengono ad interagire con questi processi».
La seconda e terza parte della pubblicazione «sono dedicate alla possibilità di intervenire in ottica educativa sui due aspetti trattati nella parte precedente: il potenziamento delle funzioni cognitive dei bambini “nativi digitali” mediante attività laboratoriali utilizzabili all’interno dell’ambiente scolastico; la prevenzione dei pericoli generati dal cattivo uso delle tecnologie, per cui tanti bambini “cadono nella rete” che li stimola a comportamenti dannosi per sé e per gli altri».
Il libro, sottolinea l’associazione, «si avvale della collaborazione di vari autori quali don Fortunato Di Noto, presidente di Meter e docente di Teoria ed etica dei media presso l’Istituto Superire di Scienze Religiose San Metodio di Siracusa» e il «prof. Santo Di Nuovo, professore ordinario di Psicologia e presidente dell’Associazione Italiana di Psicologia». L’èquipe di Meter, riporta sempre il comunicato di Meter, vede la presenza di «dott.ssa Consiglio Arianna, psicologa; dott.ssa Passarello Adriana, psicologa; avv. Maria Suma, avvocatessa del Foro di Siracusa, cofondatrice e vice presidente; Santa Argentino, graphic designer».
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LA NOSTRA VIDEOINTERVISTA A DON FORTUNATO DI NOTO
Venticinquesima Giornata Bambini Vittime dal 25 aprile al 2 maggio
Di Noto: «serve un contrasto sociale e culturale contro i pedocriminali e le lobby pedofile»
Di Noto: negli ultimi anni le denunce contro la pedopornografia rappresentano un’enormità
Sostenere la lotta alla pedofilia e alla pedopornografia è possibile anche grazie ad un libro
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2021-09-15 19:19:20
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