I sistemi criminali, la subcultura mafiosa e delinquenziale, la zona grigia che china il capo e alimenta – con stereotipi, strafottenza, modelli sottoculturali che calpestano e minacciano la convivenza civile – il mondo di mezzo, vivono e prosperano anche su simboli e momenti dimostrativi. In cui marcano i territori, intimidiscono e divorano i luoghi della socialità, i territori, in cui marcano egemonia criminale e perpetrano i loro sporchi traffici e trame.
È accaduto durante il lockdown, quella fase 1 dell’emergenza sanitaria che clan, mafiosi e mafiosetti non hanno mai vissuto, come abbiamo ripetutamente documentato e denunciato da subito due anni fa. E si perpetra ogni anno in occasione come il trapasso del capodanno.
Il 31 dicembre abbiamo lanciato l’allarme e i fatti, puntualmente ed ancora una volta, lo hanno confermato: pistole e fucili utilizzati per sparare dai balconi o per strada, bombe di ogni tipo tra i fuochi d’artificio sparati.
A Roma petardi sono stati lanciati sulle persone ad una fermata della metropolitana, ad Andria sono stati incendiati cassonetti della Caritas, in Campania è stato ferito gravemente un ragazzo colpito dalla ricaduta di un proiettile, il consigliere regionale campano Francesco Emilio Borrelli (Europa Verde) ha denunciato in un video pubblicato su facebook che persino un’ambulanza che si stava recando a prestare un soccorso è stata pericolosamente colpita, ad Anacapri vetri di finestre e porte «sono andati in frantumi in seguito all’esplosione di potenti petardi fatti brillare ad opera di alcuni teppisti che, strafregandosene dell’ordinanza che ne vieta l’uso, hanno fatto esplodere gli ordigni proprio sotto le loro abitazioni».
Fatti da non considerare, ha scritto sempre Borrelli in riferimento a quanto accaduto ad Anacapri, che non devono passare come bravate ma «temperamento delinquenziale». Sui social una marea i video celebrativi pubblicati, ha documentato Borrelli su facebook, «in stile Gomorra» con pistole e fucili in grande evidenza.
Ennesima dimostrazione di un’altra denuncia che lanciammo già due anni fa: i sistemi criminali mafiosi, i loro sostenitori e fan e tutti coloro che permettono alle subculture mafiose di essere perpetrate e diffuse, per la loro schifosa, vigliacca, indegna propaganda sfruttano le praterie sconfinate dei social.
Un’arrogante e squallida propaganda criminale in cui sono pesantemente attivi anche simpatizzanti di Provenzano ed altri boss, in cui le mafie acquisiscono consensi e portano avanti i loro sporchi affari a partire dal narcotraffico. Ed ampiamente utilizzati soprattutto nei mesi del suo soggiorno abruzzese (come mai dopo dicembre 2019 sono arrivati anche mesi e mesi di silenzio assoluto è una delle domande che continueremo a riproporre senza tregua) dal terzogenito di Totò Riina.
Segnali di ogni tipo vengono inviate dalle mafie in occasioni come il Capodanno. E ne sono drammatica e delinquenziale conferma anche gli agguati e i veri e propri attentati di questi ultimi giorni. Un elenco che, anche senza particolari commenti, dovrebbe allarmare ed indignare ogni coscienza civile. Far comprendere il livello della deriva eversiva dei sistemi criminali in Italia.
Questi alcuni dei fatti avvenuti negli ultimi giorni di cui siamo venuti a conoscenza, un elenco probabilmente parziale e quindi rinnoviamo l’invito a segnalarci e documentarci quando e dove possibile scrivendoci a
Bomba carta a Terzigno
Raffica di proiettili contro le saracinesche di un autonoleggio a Casoria
A Fuorigrotta attentato mortale contro esponente di un clan collegato con l’Alleanza di Secondigliano. «A Fuorigrotta l'iniziale effervescenza tra clan si è trasformata in una faida che minaccia da vicino l'intera città di Napoli – ha denunciato Sandro Ruotolo - A distanza di poche settimane a Fuorigrotta, la camorra ha lasciato sul selciato due morti e un ferito grave. Non si fermano gli agguati, le stese e gli attentati».
A Bari vecchia gambizzato un pregiudicato.
A Cutro (provincia di Crotone) incendiata auto del figlio di uno storico componente del gruppo di fuoco del boss Nicolino Grande Aracri.
A Pomigliano D’Arco incendiate le auto della Polizia Locale tra cui una mercedes che era stata confiscata alla camorra.
In Provincia di Vibo Valentia assassinato un imprenditore nel settore del movimento terra coinvolto in passato nell’operazione antidroga Ghost.
Agguato dinamitardo contro azienda importante a livello nazionale ed internazionale a Canosa di Puglia.
Colpi di pistola sparati contro le finestre dell'ospedale di San Severo.
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2022-01-03 18:46:05
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