La storia di Carlo Magni ha molti tratti in comune con quella di Carlo Sesti (WikiANED 12 febbraio). Nato il 19 ottobre ’06 a Velate Milanese, crescendo si stabilisce a Cinisello Balsamo e lavora alla C Sezione della Breda come saldatore.
Come Sesti, anche Magni è arrestato a seguito dell’attacco alla sede del fascio di Sesto San Giovanni, ma, a differenza del giovane collega, Carlo Magni è membro di primo piano del GAP col nome di ‘Battaglia’: rinchiuso nell’ex macello di Monza e poi a San Vittore, viene interrogato e torturato, portandolo a confessare di aver partecipato all’organizzazione dell’azione.
Nel carcere milanese, secondo le testimonianze dei compagni, “gli spaccarono la testa a legnate”, prima di trasferirlo a Fossoli e poi deportarlo il 21 giugno a Mauthausen con un convoglio così numeroso da essere ribattezzato ‘trasporto dei mille’. Dopo la quarantena Magni è assegnato, come Sesti, al campo di lavoro di Wels, dove rimane fino alla liberazione.
Rientra in Italia a fine giugno ’45, vedendosi riconosciuta la qualifica di partigiano per un anno e sei mesi. Muore, ancora giovane, il 6 aprile ’67.
Per approfondire:
Articolo di Triangolo Rosso, 1-2012, a firma di G. Valota: http://www.deportati.it/static/pdf/TR/2012/001/20-39.pdf.
fonte: ANED – Associazione Nazionale ex Deportati nei Campi nazisti
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2022-02-14 15:57:14
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