Ottaviano Pieraccini nasce a Macerata, ma dopo la laurea in legge si trasferisce a Milano per esercitare la professione di avvocato, nel capoluogo lombardo si sposa e nasce la sua unica figlia.
Figlio e nipote di due intransigenti socialisti schedati al Casellario Politico Centrale, anche per Ottaviano l’opposizione al regime è un fatto quasi naturale, scontato.
A Milano è, con Lelio Basso, Roberto Veratti, Lucio Luzzatto e Corrado Bonfantini, fra i fondatori del Movimento di Unità Proletaria, ereditando le responsabilità di Veratti alla sua morte, nel dicembre ’43.
A seguito dei grandi scioperi del marzo ’44 e a causa di una delazione, è arrestato il 10 di quel mese insieme a tutto il gruppo dirigente socialista milanese. Internato a San Vittore, come molti altri deportati passa dal campo di Fossoli, di qui a Bolzano e poi a Mauthausen, dove arriva il 7 agosto con il Trasporto 73.
Assegnato al sottocampo di Gusen, vi resta fino a quando, malato, è riportato al campo principale. Qui Ottaviano Pieraccini muore il 30 marzo 1945, a poche settimane dalla fine della guerra.
Una via è stata a lui dedicata ad Arezzo e una pietra d’inciampo lo ricorda in via degli Olivetani, 4, Milano.
fonte: ANED – Associazione Nazionale ex Deportati nei Campi nazisti
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2022-05-15 22:42:55
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