In questa terza parte dell’intervista ad Antonio Ingroia, oggi avvocato e per decenni magistrato antimafia, presidente di Azione Civile – Democrazia Popolare e Sovrana, ci siamo soffermati sulla attuale detenzione nel carcere di L’Aquila in regime di 41bis di Matteo Messina Denaro e delle cure oncologiche dentro il carcere.
L’anno scorso raccontammo il travaglio di Eros Priore, morto di tumore una settimana dopo essere stato rimandato a casa quando ormai era impossibile ogni cura per il cancro che lo stava dilaniando. Vicenda che torna alla memoria alla luce delle dichiarazioni nette e precise di Ingroia sull’assoluta certezza che le cure vanno garantire a tutti, anche a detenuti come Messina Denaro, ma trattamenti particolari non vanno garantiti a boss di quel calibro. E soprattutto ci vorrebbe analoga attenzione e cura per chi viene troppo spesso ignorato.
PRIMA PARTE:
Parla Ingroia: «Matteo Messina Denaro si è fatto arrestare»
PRIMA PARTE:
«Il gelataio Baiardo è il messaggero dei Graviano»
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L’INTERVISTA a Salvatore Borsellino
PRIMA PARTE. «Borsellino: «gli assassini di mio fratello sono dentro lo Stato»
SECONDA PARTE. «Chi ha ucciso Paolo Borsellino è chi ha prelevato l’Agenda Rossa»
TERZA PARTE. Borsellino «L’Agenda Rossa è stata nascosta. E’ diventata arma di ricatto»
L’INTERVISTA al colonnello dei carabinieri Michele RICCIO
Prima parte: «Dietro alle bombe e alle stragi ci sono sempre gli stessi ambienti»
Seconda parte: Riccio: «Mi ero già attrezzato per prendere Bernardo Provenzano»
Terza parte: «Non hanno voluto arrestare Provenzano»
Quarta parte: Riccio: «L’ordine per ammazzare Ilardo è partito dallo Stato»