Sono il vento che mi asciuga
la coltre della mia bellezza
l'estensione delle mie estremità
l'audacia forma del piacere
la violabile consuetudine
e ancora patria del mio giaciglio
equinozio della mia follia
il paradosso delle mie più intime equivalenze l'insolente utopia
e bruma,
bruma nelle valli del mio cuore
sospesa tra il verde e l'azzurro
tra ceppo e cima
in una terra nobile
amabilmente nomade.
Maria Cannito
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2023-03-29 07:18:45
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