Sono state 112 le donne uccise in Italia nel 2020; quest’anno, si contano già dodici vittime di femminicidio. La violenza sulle donne, che uno studio dell’OMS conferma essere perpetrata nella maggioranza dei casi da partner o ex partner, colpisce una su tre e continua a dimostrarsi la minaccia più pericolosa da affrontare.
È a partire dall’analisi di questo dramma globale che Rula Jebreal delinea i tratti de Il cambiamento che meritiamo, la società per cui tanti lottano ma che ancora stenta a realizzarsi.
Rula Jebreal, giornalista e scrittrice pluripremiata in prestigiosi contest internazionali, consigliera sui temi per la parità di genere del G7, lo scorso anno aveva portato il tema della violenza sulle donne a Sanremo, con un monologo di cui molto si è parlato, in parte autobiografico, proprio pochi giorni prima dell’arrivo di una pandemia che ha aggravato ulteriormente le condizioni di vita delle donne.
Il cambiamento che meritiamo (Longanesi) è il suo nuovo libro, un saggio che ripercorre le sfide da intraprendere affinché il mondo possa diventare anche un luogo a misura di donna. Sono ancora moltissimi gli aspetti della vita in cui le donne, circa metà della popolazione mondiale, sono discriminate e in pericolo. E che si tratti di maltrattamenti, disparità economica o mancato accesso ai luoghi di potere, le disuguaglianze si riflettono anche sulle famiglie, sui figli e sul resto della società. E tra i peggioramenti causati dalla pandemia non manca il duro colpo subito dall’occupazione femminile. Un settore che già prima presentava numeri poco incoraggianti e che si è rivelato quello più colpito. Di tutti i posti di lavoro persi del 2020 in Italia, il 70% appartenevano alle donne; un fenomeno che ha preso il nome di she-cession, ovvero una recessione economica che tra tutti i lavoratori colpisce in maggior misura le donne. Di queste e molte altre problematiche scrive Rula Jebreal ne Il cambiamento che meritiamo, che si pone come un racconto della critica situazione femminile in Italia nel mondo, colmo di dati e numeri che non fanno altro che rimarcare l’urgenza con cui queste situazioni andrebbero affrontate.
Oltre a quelli citati infatti, sono molti altri i temi che trovano spazio, come per esempio la piaga degli stupri di guerra, il pregiudizio che vede le donne incolpate delle violenze che subiscono, la violenza verbale e l’incitamento all’odio, lo squilibrio nel carico degli impegni domestici, il gender pay gap, la povertà femminile e altri ancora.
Non mancano però le note incoraggianti: per ogni crisi c’è qualcuno che sta lottando per risolverla e che dimostra conquiste più o meno rincuoranti.
L’invito, quindi, è quello di impegnarci nella creazione di reti di sostegno alle donne che denunciano e di liberarci dai sistemi che si ergono a scudo di protezione verso chi commette i crimini di genere. Le nuove generazioni, sostiene Jebreal, per fortuna sembrano dimostrare non solo di avere a cuore il cambiamento, ma di avere dalla loro parte anche la consapevolezza di meritarlo. Riponiamo le speranze in loro e continuiamo a impegnarci per creare alleanze e sinergie, e realizzare finalmente quella società libera e giusta che da tempo sogniamo.
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2023-04-03 16:23:46
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