La recente propaganda del Ministro Salvini a Isernia pro “Lotto Zero” è ingannevole: tale mega opera a suo dire servirebbe ad “abbattere il traffico e inquinamento nel centro cittadino ed a risparmiare tempi e costi nella mobilità… “dati alla mano”. Ma quali?
Nulla di più fuorviante.
In primis chi conosce l’area sa benissimo che il “lotto zero” non ha alcun rilievo per il traffico cittadino: chi esce da Isernia Nord non va di certo al bivio di Pesche (svincolo lotto zero) se deve raggiungere Miranda o Castel Di Sangro e così per chi entra.
Ma è la stessa Anas a smentire Salvini là dove nella scheda progettuale “allegato CB61 SS17” così qualifica il tratto oggetto del lotto zero: “caratterizzato da traffici esigui”.
Ed infatti chi conosce l’area sa benissimo che si incontrano sempre pochissime auto nel tratto dal secondo bivio di San Lazzaro direzione Miranda-Castel Di Sangro e viceversa.
Ricordiamo dunque il saccheggio ambientale ed erariale: siamo arrivati a 179 milioni (4 pagati dal Comune di Isernia per compensi al progettista e 174 stanziati dallo Stato per l’opera) per un tratto di circa 5 Kilometri tra il bivio di Pesche e quello di Miranda (peraltro già ben collegati dalla statale 17), per fare 8 viadotti, tre svincoli e due gallerie!
170 milioni era il costo dell’opera con prezzi al 2013 per questa follia: ora dopo 10 anni l’appalto è arrivato a 175 milioni, oltre quelli già spesi per il dannoso disboscamento.
Ma l’incremento dei prezzi ordinario (peggiorato dalle speculazioni eco-bonus e guerra) sarà stato molto di più e se arriva 300 milioni siamo a circa 60 milioni a Kilometro (a fronte degli attuali 35-36 milioni già abnormi). Con 1 Km dell’inutile e dannoso lotto zero potremmo creare una sanità molisana molto più efficiente a fronte dello sfascio attuale e risparmiare tante sofferenze alla popolazione.
Per rimanere nelle infrastrutture, stornando tali ungenti fondi dal lotto zero se bloccato in tempo, potremmo finanziare un progetto straordinario regionale di occupazione operaia nell’edilizia stradale per le opere utili reclamate e negate: ad esempio la messa in sicurezza delle strade dalle dilaganti frane, oppure – sempre nel rispetto ambientale – il miglioramento del nefasto tratto Colli Roccaravindola o del collegamento con Caianello ( a proposito di Tirreno-Adriatica), la bretella di Venafro per San Vittore, il Ponte Longo Sente, il raddoppio della Trignina, e chi più ne ha ne metta.
Ed invece dobbiamo saccheggiare l’erario per un’opera inutile che produrrà perciò solo impoverimento di risorse e dell’ambiente, essendo anche dannosa per le interferenze sulle sorgenti di San Martino che alimentano Isernia come rilevato dal geologo Succi, per la cementificazione selvaggia che si abbatterà sulla vallata, con dannoso consumo di suolo, per i rischi franosi, a parte le centinaia di migliaia di alberi già divelti (ci batteremo affinché i responsabili li rimettano).
Per non parlare delle illiceità amministrative da noi poste al vaglio delle autorità giudiziarie de del sindaco di Isernia affinché si blocchi tale follia.
La lotta contro questo esempio di follia tipico del sistema capitalistico, di questo scempio e furto di futuro contro la nostra terra, continuerà a oltranza, perché la legge del lucro privato imposta dalle cricche del cemento non dovrà prevalere sulle esigenze della collettività e della vera occupazione.
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2023-06-12 08:30:20
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