Il 2 novembre è la giornata dedicata alla commemorazione dei Defunti: un'occasione in più per ricordare i nostri affetti più cari che non sono più tra noi. La tradizione è ormai consolidata nei secoli, ma resta altresì un momento collettivo di riflessione in ricordo ed onore degli estinti.
Siamo soliti fare visita nei cimiteri, non prima di aver accuratamente pulito, almeno qualche giorno prima dell'evento, i loculi di famiglia; dovesse essere mai che passa qualcuno prima, e trovi sporco… Adorniamo con fiori freschi e di stagione, lapidi
contornate di rosari, foto e pensieri di ogni sorta, illuminate da lumini di cera e catenarie a led. Osserviamo tutti gli altri visitatori rendere omaggio ai loro cari con fiori, in particolare i crisantemi, simboli di morte e rinascita e accendendo candele in segno di ricordo e di speranza.
È inutile, anche al cimitero c'è sempre chi si distingue. Chi più, chi meno – ognuno di noi spera di essere ricordato ed amato il più a lungo possibile e tale riconoscimento lo si deduce proprio in questo giorno, dall'abbondanza o meno di fiori e candele. La disse giusta il grande Totò nella sua straordinaria e veritiera Livella…
“Ogn’anno, il due novembre, c’é l’usanza
per i defunti andare al Cimitero.
Ognuno ll’adda fà chesta crianza;
ognuno adda tené chistu penziero”
È tradizione, in alcune regioni del Sud del Paese, lasciare la porta di casa aperta e preparare una cena abbondante, riservando posti a tavola per i commensali "invisibili" agli occhi, ma non al cuore. Nonostante le diverse usanze regionali, il comune denominatore in questo giorno di festa, misto ad una intima malinconia, resta il profondo rispetto nei confronti dei defunti e l'importanza di preservare intatto, o quasi, il ricordo di coloro i quali ci hanno lasciato. A volte, sin troppo presto.
Un rito comune che oltrepassa qualsiasi differenza sociale e geografica, profondamente radicato nel cuore e nella cultura italiana.
In questo periodo storico, sociale e tecnologico, in cui il tempo scorre sin troppo fretta e pare non bastare mai, il 2 novembre offre l'occasione giusta per prendere una pausa dalla frenesia del quotidiano, riflettere sulle nostre fragilità e ricordarsi di quanto è fugace a volte la vita e sull'importanza del legame che abbiamo con chi ci ha preceduto.
È il pretesto giusto per scoprire ed accettare che la morte non segna la parola fine, ma passaggio, memoria e legami incessanti con le nostre radici.
Nel cuore portiamo gli addii,
Per coloro che ci hanno lasciato.
Ma nel regno senza tempo
La loro anima si libra in cielo come vento.
Hanno vissuto, amato, riso e a volte pianto,
ora non tacciono, ci restano accanto.
Sfiorano le nostre vite come foglie al vento,
Nei momenti sereni e in quelli di sfinimento
Nella quiete della notte percepiamo il loro canto,
Nel soffio del vento, la loro carezza si sente.
Nella memoria risplendono come gemme immortali,
Conservati nell'intimo del nostro cuore, per l'eternità.
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2023-11-02 17:37:36
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