Cosimo I de’ Medici, duca di Firenze, figlio di Giovanni dalle Bande Nere e nipote della grande Caterina Sforza, manifesta, contrariamente a quello che accadeva allora, una marcata predilezione per le figlie femmine.
Prima per Bia, nata fuori dal matrimonio, quando egli aveva solo diciotto anni, che morirà prematuramente gettando nello sconforto e nella depressione il duca e poi, per Isabella che nascerà subito dopo dal matrimonio con l’avvenente Elena da Toledo che il duca amerà di un amore folle per tutta la vita.
Il rapporto intenso con la figlia Isabella oscura il legame, quasi inesistente con gli altri figli in special modo quello con i figli maschi che considera inferiori per intelligenza, intuito e fierezza.
Le vicende della famiglia Medici si intrecciano in un quadro più ampio che coinvolge la politica estera. Gli affari di corte si incontrano con il volere del popolo e soprattutto con il potere esercitato non solo da Cosimo, ma anche da figure importanti che domineranno la scena e, di fatto, saranno partecipi della lunga storia travagliata dei Medici.
Isabella verrà data in sposa a Paolo Orsini, della nobile famiglia Orsini vicina alla Roma papale. Un matrimonio che avrebbe consentito alla sua Isabella di poter rimanere il più possibile vicino al padre a Firenze. Scegliere questo uomo, corrotto, dedito ai piaceri, dissipatore fu per Cosimo il modo di poterlo manipolare pagando i suoi debiti in cambio di un matrimonio “protetto” senza il rispetto di alcuna norma che impone un matrimonio di fatto.
Intanto Francesco, si accingeva a diventare Signore di Firenze, ma la sua anima era colma di rancore e di risentimento nei confronti del padre, dei suoi fratelli e ancor di più della sua odiata sorella Isabella, amatissima dal padre.
L’amore che Cosimo aveva rivolto a sua figlia Isabella e poi alla sua nipote Leonora, sarebbe stato tanto nocivo da portare alla soppressione di entrambe e alla fine, successivamente di quello che lui aveva sognato per la famiglia Medici.
Isabella dirà ormai consapevole della sua imminente uccisione:
“Quanto male ha procurato l’amore eccessivo di suo padre proprio a coloro che lui ha amato di più, che per tutta la vita ha cercato di proteggere, che voleva vedere felici. Per una sorta di tragica nemesi, si è trasformato per loro in tragedia. Dopo la fine misera di quella sorella così incantevole, vivace, così innamorata della vita, la sua stessa sorte è attaccata a un filo.
Se si sono liberati di Leonora con tanta indifferenza e cinismo, sicuri dell’impunità nonostante il monito di Filippo II di Spagna, niente li fermerà dall’assassinare lei che è oppressa da colpe più gravi e antiche, e non ha protezioni”.
Una narrazione che trascina nelle vicende, avvolge nei sentimenti forti e descritti nella loro originale origine e manifestazione, fa di questo libro un modo per immergersi in una realtà storica lontana, ma riconoscersi anche in sentimenti universali ed eterni, matrici fondamentali delle azioni del genere umano.
uploads/images/image_750x422_653e3f38ba05d.jpg
2023-11-12 16:06:35
21