Gli onorevoli dell'Assemblea Regionale Siciliana (onorevoli? È una parola grossa!) non si smentiscono. All'interno del ricorrente maxiemendamento alla manovra correttiva della legge di bilancio inseriscono una norma quale "interpretazione autentica" della Legge elettorale regionale, la n. 29 del 1951, che disciplina le cause di ineleggibilità dei deputati all'ARS.
Senza entrare nei meccanismi concreti, il risultato sarebbe quello di fare diventare eleggibili alcuni deputati già eletti ma poi ritenuti ineleggibili da sentenze di primo grado.
Costoro dovrebbero decadere dalla carica, ma con simile marchingegno resterebbero ancorati alla poltrona.
A prescindere dalla possibile incostituzionalità di tale norma, che mira a vanificare in corsa, retroattivamente, statuizioni giurisdizionali legittimamente emesse, emerge con evidenza che alla base vi sono giochi politici di basso profilo.
Giochi di partiti e di correnti.
Come se questo non bastasse i 70 occupanti del Parlamento Regionale hanno provveduto a spartirsi un "tesoretto" di 22 milioni di euro per le più svariate esigenze dei collegi elettorali di ciascuno.
I partiti di maggioranza hanno fatto la parte del leone: 250 mila euro a deputato; quelli dell'opposizione solo 100 mila euro ciascuno.
E visto che siamo nell'era tecnologica, il vecchio manuale "Cencelli" è stato sostituito da un algoritmo!
Conosco questo modo di agire, vecchio e disdicevole, al quale mi sono sempre opposto quando, negli anni '90, ho frequentato quel palazzo.
Già allora la situazione era deprecabile, adesso credo sia scesa ancora più in basso.
Questione morale, etica pubblica, interesse collettivo nella distribuzione delle risorse?
Ma quando mai?
E il popolo bue continua a votarli.
Forse perché è come loro.
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2023-11-12 12:27:30
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