È sempre più difficile orientarsi nel mondo globalizzato. Di esso vi sono due tipologie, quella reale e quella rappresentata. Quest'ultima spesso mette in ombra la prima, la nasconde e l'assorbe.
Basta guardare l'immagine che normalmente viene data dai vari mezzi di comunicazione: lo spettacolo quotidiano allestito dalla cosiddetta "informazione" descrive la realtà come vuole il potere dominante, in particolare quello politico ed economico.
Il mondo rappresentato è luccicante, pieno di centri commerciali, di banche e di finanza, di innovazioni tecnologiche e scientifiche. Qualcuno disse che il popolo sta bene perché "i ristoranti sono pieni"!
Il mondo reale è altro.
Il 20% più ricco del pianeta ha un reddito superiore sessanta volte a quello del 20% più povero. Oltre due miliardi di persone vivono del tutto prive di energia elettrica, più di un miliardo si trova in condizioni di assoluta povertà, e un miliardo e mezzo e completamente privo di assistenza sanitaria.
Circa 200 milioni di bambini, uno su tre, sono gravemente denutriti, e mezzo milione di donne muore ogni anno per cause connesse alla gravidanza e al parto.
Tra gli adulti gli analfabeti sono più di un miliardo, e cento milioni i bambini che non possono frequentare alcuna scuola.
Nelle sfavillanti economie industriali di mercato, a parte i disoccupati, vi sono più di cento milioni di individui costretti a vivere al di sotto della soglia di povertà.
Questi sono alcuni dati forniti dall'ONU nel periodico Rapporto sullo Sviluppo Umano. Troviamo testualmente scritto che "Il mondo sta diventando economicamente polarizzato, sia tra Paesi che all'interno dei singoli Paesi. Se continuano le attuali tendenze le disparità tra ricchi e poveri passeranno dall'essere inique all'essere disumane".
Questo è una parte drammatica del mondo reale.
Basta non parlarne per cancellarlo dalla coscienza individuale e collettiva. Magari, ogni tanto, farne cenno e relegarlo tra le notizie sgradevoli. Chi comanda ha interesse a rovesciare l'esistente, ad occultarlo e negarlo.
Questa gigantesca opera di mistificazione, alla quale si aggiungono la propaganda e i programmi televisivi funzionali alla "distrazione di massa", consente al "potere", in tutte le sue espressioni, di manipolare le coscienze e di addormentarle.
Si suscitano passioni ed emozioni, mentre la ragione tende a spegnersi.
E, come disse Francisco Goya, "il sonno della ragione genera mostri". Ecco perché andare nelle scuole a dialogare con le giovani generazioni diventa essenziale: suscitare consapevolezza diffusa è l'unica via che possa consentire un futuro cambiamento.
uploads/images/image_750x422_65555759adaaa.jpg
2023-11-16 18:52:54
32