Per chi ha vissuto gli anni ‘60 e ‘70 dello scorso secolo, Riva è stato l’emblema della punta di razza completa: forte fisicamente, molto veloce e con un tiro fulminante. Dopo che si è fatto notare inizialmente in serie C, si trasferì a Cagliari e qui scrisse la storia per tredici stagioni.
Memorabile la vittoria dello scudetto del 1970 (unico nella storia per la formazione sarda), tre volte capocannoniere e 208 goal segnati in quasi 400 partite.
Non è stato solo protagonista nel massimo campionato italiano, ma con la nazionale ha regalato il meglio di sé, vincendo un Europeo nel 1968 e sfiorando la vittoria del Mondiale messicano, due anni dopo. Come il grande Franz Beckenbauer, deceduto qualche settimana fa, è stato uno dei partecipanti alla “partita del secolo” tra Italia e Germania, segnando pure un goal nel 4-3 finale a favore degli azzurri. Con 35 reti in 42 presenze, è il miglior realizzatore di sempre della nazionale italiana.
Nonostante le vittorie e i record personali, Riva ha patito anche vari infortuni per aver dato sempre tutto in campo e nonostante l’Europeo vinto, era stato emarginato dai senatori di quella rosa. Dal 1990 fino al 2013 è stato il team manager della nazionale, uomo fondamentale in tante spedizioni memorabili e soprattutto vittoriose, come quella tedesca del 2006.
foto pubblicata da Cannavaro
Ecco il ricordo di capitan Cannavaro attraverso i profili social, dopo aver appreso la triste notizia:
“Glielo dicevo tutti i giorni che era il mito dei miti. Era una persona eccezionale, che ci ha trasmesso tantissimi valori. Sicuramente lo ricorderanno in tanti perché oltre a un grande calciatore era una persona speciale”.
Oltre a Cannavaro, pure Totti, Materazzi, Buffon e tanti altri, si sono uniti nel ricordare Riva. È venuto a mancare nella sua Cagliari dove ha continuato a vivere anche a carriera finita, dove avrebbe compiuto 80 anni quest'anno, 60 passati ad onorare e difendere questa regione con orgoglio e una nobiltà d’animo invidiabili.
Sarà ricordato sempre per uno che non si è mai piegato verso i potenti e ha continuato con ostinazione il proprio cammino.
Il grande Gianni Brera lo ha descritto come meglio non poteva:
“Un autentico eroe del nostro tempo: per me non è mai nato nel calcio italiano uno come Gigi Riva da Leggiuno. L'ho soprannominato prima Re Brenno e poi, dubitando del nostro senso storico, sono sceso a una metafora più western come 'Rombo di tuono'".
Si racconteranno altre storie, altre emozioni e altri personaggi iconici, ma nulla si potrà mai avvicinare a ciò che si è verificato per 14 lunghi anni a Cagliari:
Gigi Riva, un “Rombo di tuono” che ha riempito il cielo di sogni, amore, speranza e felicità.
immagine di copertina presa da Sky Sport
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2024-01-23 19:18:02
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