La seduta della commissione Affari istituzionali dell’Ars, riunitasi la mattina di 2 giorni fa per l’esame dei curricula come atto propedeutico alla concessione del parere, fa emergere questo dato e si è conclusa con la richiesta di approfondimenti fatta dal Pd e da alcuni commissari di maggioranza nonché dall‘assessore alla Salute Volo.
La commissione ha chiesto al governo i casellari giudiziari dai manager che sono stati nominati, e le valutazioni dell’assessorato alla Salute e dell’Agenas (Agenzia nazionale per i servizi sanitari regionali) sul raggiungimento annuale degli obiettivi; eventuali procedimenti di commissariamento nei confronti degli incaricati nel caso abbiano assunto già in passato il ruolo manageriale, i verbali della commissione d’esame e una relazione sui motivi dei due elenchi in cui furono inseriti gli aspiranti manager tra più e meno idonei.
I reati a vario titolo degli 8 manager, che risultano con procedimento giudiziario in corso, sono:
- abuso d’ufficio,
- omicidio colposo,
- concorso formale-reato continuato,
- falsità ideologica commessa dal pubblico ufficiale in atti pubblici,
- rapporto di casualità,
- interruzione di un ufficio o servizio pubblico o di un servizio di pubblica necessità,
- lesioni personali colpose,
- delitti contro il patrimonio mediante frode
- falsità ideologica commessa dal privato in atto pubblico.
Quindi non stiamo parlando di reati minori, anzi.
Adesso, dopo che la commissione avrà ricevuto tutte le risposte dal governo, dovrà dare il parere sulle nomine entro 30 giorni.
Così la partita della sanità è tutt’altro che chiusa e il governo Schifani, con tutta la maggioranza, ha subito un altro colpo non indifferente, dopo la plateale sconfitta con la legge salva ineleggibili e il ddl province. Quello che, però, ci si chiede è
come mai, su 90 candidati, il governo abbia individuato proprio gli otto con procedimento penale in corso?
I manager che hanno procedimenti penali in corso sono:
- Giuseppe Drago (Asp di Ragusa),
- Mario Zappia (Asp di Enna),
- Salvatore Emanuele Giuffrida (Cannizzaro di Catania),
- Alessandro Caltagirone (Asp di Siracusa),
- Giuseppe Laganga Senzio (Asp di Catania),
- Roberto Colletti (Villa Sofia),
- Maria Grazia Furnari (Policlinico di Palermo)
- Giorgio Giulio Santonocito (Policlinico di Messina).
Attenderemo tutti i chiarimenti dal governo e dai vari enti interpellati dalla commissione ma questo non può far altro che far capire uno dei motivi del declino della sanità in Sicilia, e non solo, e di come funzioni ancora oggi gran parte della politica siciliana.
immagine di copertina presa sul web
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