Noi a scuola facciamo così:
Noi a scuola insegniamo l’educazione civica.
Noi a scuola insegniamo il rispetto delle leggi.
Noi a scuola insegniamo i valori della Costituzione Repubblicana.
Noi a scuola insegniamo il rispetto dell’altro.
Noi a scuola insegniamo la libertà di espressione.
Noi a scuola insegniamo il valore dell’argomentazione a sostegno della propria opinione.
Noi a scuola insegniamo il valore della parola contro l’esercizio della forza fisica.
Noi a scuola insegniamo il valore della parola non ostile.
Noi a scuola insegniamo la storia greca e la storia romana.
Noi a scuola insegniamo che in Grecia e a Roma esistevano spazi pubblici come l’agorà e il foro a cui nessuno poteva sognarsi di interdire l’accesso a nessuno, e che nessun cittadino poteva usare violenza fisica contro un altro cittadino, e che quando questo accadeva (perché è anche accaduto) sono stati i periodi più bui della storia della Grecia e di Roma: si chiamava guerra civile.
Noi a scuola insegniamo la storia delle rivoluzioni.
Noi a scuola insegniamo la storia della democrazia.
Noi a scuola insegniamo la storia delle lotte per i diritti.
Noi a scuola insegniamo la dichiarazione dei diritti dell’uomo.
Noi a scuola insegniamo l’habeas corpus.
Noi a scuola insegniamo che la legge non può prevaricare sulla dignità della persona e non può mettere in pericolo l’incolumità fisica dell’individuo.
Noi a scuola insegniamo che l’odio è una cosa brutta.
Noi a scuola insegniamo che la violenza è una cosa brutta.
Noi a scuola insegniamo la lotta alla violenza in tutte le sue forme: bullismo e cyberbullismo, femminicidio, mafia, guerra.
Noi a scuola insegniamo la cittadinanza.
Noi a scuola insegniamo che la cittadinanza è partecipazione.
Noi a scuola insegniamo la legalità.
Noi a scuola insegniamo la pace.
Noi a scuola insegniamo il valore della diplomazia per risolvere i conflitti internazionali.
Noi a scuola insegniamo il valore della nonviolenza e del dialogo per risolvere tutti i conflitti.
Le ragazze e i ragazzi di Pisa e di Firenze hanno dimostrato di aver imparato quello che da decenni di storia repubblicana noi gli insegniamo a scuola. E ci hanno restituito la lezione.
Le ragazze e i ragazzi di Pisa e di Firenze per questo sono stati caricati, umiliati, terrorizzati, picchiati a sangue.
Forse è questo che si intende per educazione ai sentimenti e all’affettività?
Diteci dove abbiamo sbagliato.
Firmato: un gruppo di docenti del Liceo Classico Vittorio Emanuele II di Palermo
Elenco delle firme in aggiornamento:
Caterina Ferro
Gabriele Giuffrè
Roberta Pizzullo
Marta Clemente
Claudia Vassallo
Renata Racalbuto
Anna Maria Farina
Giovanni Di Benedetto
Marina Buttari
Francesca Notaro
Carolina Miceli
Giovanna Marrone
Silvana Lo Brutto
Francesco Machì
Nunzia M. Teresa Montesanto
Anna Spica Russotto
Valentina Ciulla
Salvatore La Mendola
Tiziana Nicolosi
Rosaria Di Fiore
Antonella Uttuso
Angela Drago
Francesca Milazzo
Chiara Insinga
Tiziana Gurreri
Lorenzo Palumbo
Giovanna Somma
Roberto Crinò
Fortunata Salomone
Liliana Lo Giudice
Ivana Carbone
“Il Presidente della Repubblica ha fatto presente al Ministro dell’Interno, trovandone condivisione, che l’autorevolezza delle Forze dell’Ordine non si misura sui manganelli ma sulla capacità di assicurare sicurezza tutelando, al contempo, la libertà di manifestare pubblicamente opinioni.
Con i ragazzi i manganelli esprimono un fallimento.”
Il numero identificativo, questo sconosciuto.
Non esiste la volontà politica e nemmeno delle forze di polizia di arrivare ad una norma elementare e democratica. Ogni rappresentante delle forze dell'ordine deve avere un numero o una sigla identificativa ben visibile.
Ma perchè non esiste nel nostreo Paese?
Per rispondere a questa domanda basta semplicemente rivedere i tanti video delle tante aggressioni da parte di chi dovrebbe tutelare l'ordine pubblico.
LA NOSTRA PETIZIONE. FIRMA ANCHE TU:
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2024-02-25 13:15:28
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