Ascoltando La Confessione si capisce che a Enna tutti i preti, a cominciare dal vescovo Gisana, sanno e si dicono che Rugolo non è l'unico. E tutti gli altri vengono coperti.
Spotlight a Enna
Nel quarto episodio del podcast La Confessione si scopre che la Chiesa siciliana copre e nasconde i suoi preti abusatori esattamente come faceva oltre 20 anni fa l'arcidiocesi di Boston.
La tecnica – spostare gli abusatori da una parrocchia all'altra per farli sfuggire alle accuse, di fatto consentendo loro di continuare a occuparsi di ragazzini – fu scoperta nel 2002 da un'inchiesta del Boston Globe resa celebre dal film Spotlight, premiato con l'Oscar nel 2016.
Giuseppe Rugolo, il parroco accusato da Antonio Messina di violenza sessuale, e recentemente condannato a 4 anni e 6 mesi di carcere, quando la sua vittima inizia a denunciare e si spargono voci e imbarazzi, viene spedito dal vescovo di Piazza Armerina, Rosario Gisana alla diocesi di Ferrara, dove il vescovo Gian Carlo Perego non solo lo accoglie benevolmente ma lo incarica senza esitazione, ancora una volta, di occuparsi dei ragazzi.
Proprio quello che succedeva a Boston. In seguito all'inchiesta del Boston Globe fu la stessa arcidiocesi di Boston, dopo le clamorose dimissioni del vescovo Bernard Francis Law, a pubblicare una lista di oltre 150 preti accusati di pedofilia, per le cui imprese furono pagati risarcimenti per deine di milioni di dollari.
Ascoltando il quarto episodio di La Confessione sorge una domanda: se a Boston risultano alla Chiesa 150 sacerdoti pedofili in una diocesi che conta due milioni di abitanti, quanti potrebbero essere i preti molestatori nella diocesi di Piazza Armerina che ha circa 200 mila abitanti? Una quindicina, facendo un calcolo puramente aritmetico.
Sicuramente ascoltando La Confessione si capisce che a Enna tutti i preti, a cominciare dal vescovo Gisana, sanno e si dicono che Rugolo non è l'unico. E tutti gli altri vengono coperti.
2024-04-07 11:51:23
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