I programmi della televisione pubblica si sono trasformati nel megafono del Governo.
I telegiornali assumono le caratteristiche del notiziario dell'Istituto "Luce", in maniera particolare in questi giorni nei quali ha inizio la campagna elettorale per le europee del prossimo giugno.
Un solo dato, tra i tanti possibili.
Il tema del lavoro e dell'occupazione trova ampio spazio nella propaganda governativa.
Diversi suoi esponenti, la Ministra del Lavoro per prima, affermano che nell'ultimo anno il numero degli occupati è aumentato di oltre 400 mila addetti, risultato definito "storico", addirittura il migliore di sempre.
A smentire tanto trionfalismo propagandistico vi sono i dati diffusi dal Centro Studi di Unimpresa, che è l'organismo maggiormente rappresentativo delle imprese italiane, riconosciuto come tale proprio dal Ministero del Lavoro.
Eccoli.
– 14 milioni di italiani con difficoltà ad arrivare alla fine del mese.
– 8,5 milioni a rischio povertà.
– 2 milioni di disoccupati.
– 6,6 milioni di precari e sottopagati.
– 5 milioni in povertà assoluta, il doppio di quanti erano nel 2006.
Ovviamente queste cifre non vengono divulgate, e i giornalisti di regime si guardano bene dal farne oggetto di domanda: potrebbero perdere il posto.
Quando l'informazione tace la realtà, e talora la comunica deformandola, è a rischio la stessa democrazia. È giunta l'ora di svegliarsi dal letargo delle coscienze e diventare protagonisti critici del necessario cambiamento.
Oggi, subito. Domani potrebbe essere già tardi!
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2024-05-05 17:15:30
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