Milena Santirocco è tornata a casa. In queste ore la donna, scomparsa a Torino di Sangro domenica scorsa, sta riabbracciando i suoi cari. Questa mattina, rientrata da Castel Volturno, è stata ascoltata in commissariato a Lanciano oltre sette ore da Silvia Di Nunzio, magistrato della Procura di Vasto titolare del fascicolo di indagine.
Si sono conclusi ieri, poco prima delle 23, i giorni dell’angoscia. Proseguono invece quelli dell’umana vicinanza e del rispetto e della correttezza di fronte giorni drammatici per Milena Santirocco, la sua famiglia e tutti coloro che le vogliono bene. O almeno dovrebbero. Perché umanità, correttezza e rispetto hanno poco o nulla cittadinanza in questa (a)società. Una circostanza su tutte è più che emblematica: da ieri sera ogni articolo sul ritrovamento della signora entro pochi secondi viene tempestato di commenti di insulti, giudizi, offensivi e di accusa nei confronti di Milena Santirocco. Il sinedrio del web ha già emesso sentenza e, senza minimamente conoscere i fatti (ancora al vaglio degli inquirenti, se non hanno certezze loro come possono i materassi di piume sprofondati sul divano di casa?) ha ruttato la propria condanna. L’abbiamo raccontato tante volte negli anni, non dovrebbe stupire più ma deve continuare ad indignare e offendere ogni coscienza civile, quanto può accadere sui social. E accanirsi, in una maniera sconcertante, su una donna e sui suoi cari, offendendola come sta accadendo con Milena Santirocco è solo l’ultima vergogna in ordine di tempo.
Tutti questi tastieristi compulsivi, questa “mobilitazione” social, questo avere la pretesa di sapere, capire e conoscere tutto (cosa che in questo momento, lo ribadiamo, non è ancora neanche nelle possibilità di chi sta indagando come è naturale che sia), di giudicare e condannare, di esprimersi (l’articolo 21 della Costituzione non dona l’obbligo di doversi esprimere per forza, si può anche tacere se bisogna toccare questi livelli…), tutto quel che stiamo vedendo all’opera in queste ore – ribadiamo: pochi secondi dopo la pubblicazione di ogni articolo già piovono commenti, alcuni hanno raggiunto le tre cifre se non le quattro – non lo vediamo mai in ben altre occasioni. In cui le coscienze dovrebbero indignarsi, mobilitarsi, esprimersi, parlare, gridare, urlare. Invece, come su tanti temi abbiamo raccontato in questi anni, quando dovrebbe ci troviamo sempre soli ed isolati. E i sinedri omertosi, con la testa girata dall’altro lato, o addirittura contro che si scagliano contro di noi.
«Milena non si è allontanata volontariamente da casa e dai suoi cari – ha dichiarato il legale della famiglia Antonio Cozza, avvocato dell’associazione Penelope all’Ansa – la Procura della Repubblica di Vasto ha aperto un procedimento penale a carico di ignoti per sequestro di persona, in queste ore sta cercando di fare chiarezza su quanto accaduto a Milena in questi giorni».
«I familiari di Milena ringraziano le Forze dell'Ordine, tutte le persone, i media che si sono impegnati nelle ricerche di Milena – prosegue la nota dell’avvocato riportata dall’Ansa – in queste ultime ore stanno circolando notizie su quanto potrebbe essere accaduto a Milena, che fino ad ora non hanno trovato conferma».
«I familiari aspettano con ansia il ritorno a casa di Milena e solo dopo aver parlato con la medesima potranno effettivamente avere contezza e fugare ogni dubbio su quanto realmente successo» conclude l’avvocato Cozza.
I NOSTRI PRECEDENTI ARTICOLI
Milena Santirocco ritrovata a Castel Volturno (Caserta)
La donna, scomparsa da domenica scorsa, si è presentata spontaneamente presso la caserma dei Carabinieri
https://www.wordnews.it/milena-santirocco-ritrovata-a-caserta
Milena Santirocco scomparsa a Torino di Sangro, ricerche in corso
Appelli per chi può aiutare a ritrovarla da “Chi l’ha visto?” e dall’associazione Penelope
https://www.wordnews.it/milena-santirocco-scomparsa-a-torino-di-sangro-ricerche-in-corso
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2024-05-05 18:49:41
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