Ospedale San Rocco di Sessa Aurunca per l'ennesima volta urla, insulti al Pronto Soccorso, un parente di una persona deceduta, aggredisce un medico, che viene malmenato, sangue e inseguimenti di altri medici e personale sanitario…
Ormai è routine, quotidianità. Se non sono botte, sputi e insulti, sono querele, denunce, avvocati dietro la porta. Morire non è più una "fase" della vita, non si deve morire, non esiste morire… è sempre e comunque colpa dei medici ed anche quando è dissecazione di una aorta o quando è una ischemia celebrale, un infarto. Anche quando si arriva in ospedale già "in arresto cardiaco" da casa è colpa del medico del Pronto soccorso.
E chi si picchia, si insulta, si sputa?
Il medico di turno o l'infermiere, quelli che durante il periodo del Covid si chiamavano "eroi", quelli che stanno in trincea, gestiscono emergenze con una scarpa e una ciabatta, quelli che dovrebbero essere almeno in dieci ma sono solo in quattro, come accade al San Rocco, o anche al Dono Svizzero…quelli che potrebbero andarsene nel privato guadagnando molto, ma molto di più, e invece si ostinano a credere nella sanità pubblica, che la sanità debba essere e restare pubblica.
Lo vogliamo capire o no che chi decide sugli ospedali sono altri! Sono i presidenti di Regione, gli assessori regionali alla sanità e al bilancio, i consiglieri regionali, i direttori generali delle Asl, i direttori sanitari.
E intanto si susseguono giorni di ordinaria follia sanitaria, con un pronto soccorso con un medico in meno perché malmenato, un reparto di pronto soccorso ridotto una latrina e il personale sanitario sempre più solo e dimenticato, il COVID è un lontano ricordo e gli eroi non esistono più.
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2024-06-23 17:02:07
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