Cgil e Uil dicono no all’Autonomia differenziata e saranno protagoniste del Comitato promotore del referendum per abrogare la Legge Calderoli.
“Consideriamo l’autonomia differenziata profondamente sbagliata e controproducente, perché aumenterà inevitabilmente i divari territoriali e le diseguaglianze sociali. Si tratta di una vera e propria controriforma che non danneggerà solo il Meridione, ma l’intero Paese, negandogli prospettive di crescita sociale, occupazionale ed economica”
affermano in una nota congiunta i segretari generali di Cgil e Uil, Maurizio Landini e Pierpaolo Bombardieri.
“In mancanza di una precisa individuazione dei Lep e, soprattutto, di un loro adeguato finanziamento, possibile solo contrastando l’evasione e rendendo davvero progressivo il nostro sistema fiscale (il contrario di ciò che sta facendo il Governo in carica), verrà colpito il carattere pubblico e nazionale dell’istruzione, sarà ridimensionato il welfare universalistico, subirà un ennesimo colpo il nostro sistema sanitario, si indebolirà ulteriormente la prevenzione degli incidenti nei luoghi di lavoro e saranno messi in discussione anche i contratti collettivi nazionali di lavoro”
aggiungono Landini e Bombardieri.
“In definitiva, le persone che rappresentiamo – sottolineano i segretari di Cgil e Uil – non hanno nulla da guadagnare e tutto da perdere dalla spaccatura dell’Italia in tante piccole patrie, tenute insieme dalla donna o dall’uomo soli al comando. Rischiamo, inoltre, di presentarci nel contesto europeo non come uno Stato unito e forte, ma come un nano politico ed economico, senza una politica industriale e di sviluppo unitaria e privati degli strumenti per affrontare le sfide cruciali della transizione digitale e della conversione ecologica”.
“La nostra posizione non ha nulla di ideologico, ma si fonda sul merito e sulla concreta preoccupazione per le pesanti ripercussioni che ricadranno su lavoratrici, lavoratori, pensionati, giovani di tutte le latitudini. A pagare il prezzo più salato saranno le fasce popolari e le aree fragili del Paese, con conseguenze negative per la coesione sociale e per l’intero tessuto produttivo nazionale”
concludono Landini e Bombardieri.
Questa mattina (29 giugno ndr.) si sono riuniti i partiti politici di opposizione, le organizzazioni confederali Cgil e Uil e le principali realtà associative del Paese, per affrontare gli adempimenti necessari a depositare in Corte di Cassazione il quesito abrogativo della legge Calderoli e avviare quanto prima la campagna referendaria.
Si sta lavorando alla costituzione di un comitato promotore il più ampio e trasversale possibile, cui far partecipare tutte le forze, le associazioni e le personalità che condividono l’obiettivo di fermare un’autonomia differenziata destinata ad aumentare, inevitabilmente, i divari territoriali e le già insopportabili diseguaglianze a tutte le latitudini, compromettendo le prospettive di crescita e di coesione sociale dell’Italia intera.
“Interlocuzioni con il governo oggi non esistono, perché il governo ha scelto di non confrontarsi con le organizzazioni sindacali: vota e decide da solo. Nessun confronto. Se c’è qualcuno che non sta rispettando i principi della Costituzione è il governo. Il prossimo passo sarà il referendum contro la riforma per l’autonomia differenziata, “una legge balorda che divide il paese. “Ci muoveremo per raccogliere le firme affinché il popolo italiano, la patria e i patrioti possano decidere di cancellare una legge che in realtà divide il Paese e non garantisce la tutela dei diritti di tutti”. Anche perché “Dietro l’autonomia differenziata ci sono i diritti dei lavoratori, compreso l’esistenza dei contratti nazionali di lavoro”.
Così il segretario generale Cgil Maurizio Landini ospite a Tagadà, su La7.
immagine di copertina pixabay
LEGGI ANCHE:
– Approvata la legge sull’autonomia differenziata
– Approvata la legge sull’autonomia differenziata/2
– L’autonomia differenziata che divide, ancora una volta, il nord dal sud Italia