L'attuale contesto politico- istituzionale, in Italia e nel mondo, è pervaso da una generalizzata delusione e da un diffuso malessere che provocano incertezza sociale ed esistenziale.
Infastidisce non comprendere bene quali siano le cause e di chi le colpe di tale condizione, e cosa fare per il cambiamento.
Talora mancano le analisi serie e l'impegno per individuare i possibili rimedi.
Una reazione è l'indifferenza, il richiudersi in quello che Guicciardini chiama "il proprio particulare".
Poi accade anche uno strano fenomeno rappresentato da quello che possiamo definire "il blocco dei perplessi". Si tratta di coloro che non si impegnano per trovare le soluzioni concrete, che non si scommetto in prima persona, che mai rischiano una scelta.
Apparentemente non sono indifferenti, ma evidenziano sempre quelli che ritengono essere i punti deboli delle soluzioni avanzate da chi, invece, le cerca e le propone.
Tra gli eterni perplessi molti sono i cosiddetti "intellettuali". Persone formalmente attente e vigili su quanto accade attorno a loro, magari capaci di ardite analisi teoriche, che tuttavia preferiscono confrontare comodamente seduti nei salotti, al massimo in qualche convegno.
E, soprattutto, fortemente critici sulla possibilità che altri tentino un impegno concreto, rispetto al quale oppongono una serie interminabile di "se, ma".
Nella sostanza questi perplessi cronici sono dei conservatori, ai quali va bene l'esistente, dal quale sovente ricavano privilegi, favori, incarichi e prebende. Sono degli ignavi, di fatto inutili per il processo di evoluzione storica. Sono dei cattivi maestri dai quali guardarsi.
Ironia della sorte, tra costoro ne ho incontrati numerosi che si definiscono di " sinistra ".
Immagino solo perché sono mancini!
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2024-07-08 08:48:14
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