Esprimiamo la nostra piena e totale solidarietà alla Procuratrice – presso il Tribunale per i minorenni di Palermo Claudia Caramanna per l’ennesimo vile gesto intimidatorio che ha dovuto subire nei giorni scorsi, e con questo comunicato rendiamo noto che ci troverà sempre al suo fianco.
Una nuova minaccia destinata alla magistrata è stata trovata all’interno di un fascicolo. A seguito di ciò il Comitato provinciale per l'ordine e la sicurezza, presieduto dal prefetto Massimo Mariani, si è riunito la scorsa settimana disponendo il rafforzamento della scorta per Caramanna e sulla vicenda è stata avviata un'indagine dei carabinieri del Nucleo investigativo di Palermo, coordinato dalla Procura di Caltanissetta.
Evidenziamo, però, che già circa un anno e mezzo fa, il suo Ufficio, situato all’interno del complesso del “Malaspina” di Palermo, che ospita oltre all’Istituto Penale per i Minorenni anche il Tribunale e la Procura, è stato messo a soqquadro senza che nessuno si accorgesse di niente.
Ci chiediamo, con sempre maggiore allarme, visto il ripetersi di fatti gravissimi, come possa essersi verificato nuovamente un evento di questo tipo considerato il luogo in cui è successo, un luogo in cui la sorveglianza e la sicurezza dovrebbero essere scontate, e visto anche a chi è rivolto: una Procuratrice che è era già stata messa in precedenza sotto scorta per le spregevoli minacce ricevute perché, nell’esercizio delle proprie funzioni, ha effettuato indagini su figli di boss e trafficanti richiedendo l’allontanamento di quelli minori.
Ma la domanda che facciamo è specialmente questa: “Cosa è stato fatto per la sicurezza della dott.ssa Caramanna nel corso degli ultimi due anni? Com’è possibile che, visti i rischi che la Giudice corre e quanto già successo in passato, ancora oggi sia così facile accedere nel suo Ufficio, nell’Ufficio dove lei quotidianamente svolge il suo lavoro?”
Speriamo che questo ennesimo campanello di allarme sia uno sprone affinché venga finalmente messo in campo e attivato tutto ciò che serve a rispondere alla criminalità in maniera concreta e credibile visto che, anche in questa ennesima occasione, lo Stato ha mostrato il suo volto più debole, quello che troppo spesso abbiamo visto e vediamo quando si tratta di proteggere con mezzi efficienti e adeguati i propri “Servitori” con la S maiuscola, ai quali chiede, non di svolgere il proprio dovere insito nel loro mandato e nel loro ruolo, ma di diventare eroi e martiri."
Associazione Antimafie Rita Atria
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2024-08-14 19:03:25
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