Il vero cancro del nostro Paese è la "questione morale", mai risolta e che ha lontane e antiche radici.
La corruzione dilaga a tutti i livelli della vita economica, civile e politica, lo scambio di favori è diventato endemico, le risorse pubbliche sovente utilizzate a vantaggio di interessi privati.
Ciò è tollerato, anzi consentito, dalla maggioranza degli italiani, che approvano e coltivano tale sistema, e di esso si nutrono.
La cultura mafiosa è un abito mentale che determina analoghi comportamenti.
Giacomo Leopardi, nel suo 'Discorso sopra lo stato presente dei costumi degl'Italiani', affermava, con disprezzo e disincanto, "che la vita degl'Italiani' è appunto tale, senza prospettiva di miglior sorte futura, senza occupazione, senza scopo, e ristretta al solo presente".
E Francesco Guicciardini annotava che si è affermato "un codice di vita fondato sul divorzio tra l'uomo e la coscienza", caratterizzato dal prevalere dell'interesse individuale, il famoso "particulare", su quello collettivo.
Come uscirne fuori?
Non è semplice e la soluzione non è dietro l'angolo.
Non credo vi sia altra strada che partire da ciascuno di noi stessi, attraverso un percorso di radicale rinnovamento interiore: "renovamini spiritu mentis"!
Solo da tale profonda radice della persona può partire ogni ulteriore rinnovamento dell'etica, dei rapporti personali e sociali, dell'economia, della politica.
Molti diranno che trattasi di vaneggiamenti e utopie.
Io affermo che si tratta di un SOGNO che può diventare realtà, a condizione che l'impegno divenga corale.
Io ci credo con fermezza, ed è per questo che da anni, ogni anno, mi reco nelle scuole a dialogare con le ragazze e i ragazzi.
Vi è una domanda che dobbiamo porre a noi stessi: all' ultimo giorno della vita vogliamo arrivare "vivi" oppure morti già da tempo!
DENTRO!
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2024-09-28 18:30:47
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