La politica, nel nostro Paese, attraversa una fase difficile.
È come se fossimo dentro una lunga galleria della quale non si scorge l'uscita.
Si diffonde una sorta di barbarie che coinvolge i rapporti tra le forze politiche, le varie culture, le relazioni tra le persone.
Tante sicurezze nelle quali ci si era rinchiusi sono crollate.
Molti si sentono sperduti, alla ricerca di nuovi porti ai quali approdare, sia al proprio interno che nei diversi contesti della vita collettiva.
È crescente la tentazione di rintanarsi nel privato, e costruire nuovi steccati che diventano prigioni dove risulterà compressa, ancora di più, l'esistenza di ciascuno.
Occorre la riscoperta di ciò che è essenziale per entrare in mare aperto con spirito libero e laico.
Occorre armonizzare l'ordine dell'uomo e l'ordine delle cose, l'ordine del lavoro e l'ordine del denaro.
Occorre che la solidarietà prevalga sull'individualismo, e il lavoro abbia il primato sulla proprietà.
A questo scopo bisogna diffondere luoghi, spazi, occasioni d'incontro riguardo ai nodi fondamentali dell'organizzazione sociale, per la formazione di una coscienza personale e collettiva consapevole dei diritti e dei doveri dei cittadini, nonché dei meccanismi politici e amministrativi che ne tutelano e regolano l'esercizio.
Bisogna rilanciare una cultura politica che ridefinisca lo spazio della politica stessa, risani le procedure per la raccolta del consenso, instauri un corretto rapporto con il cittadino quale vero protagonista della società civile.
La ricerca del bene comune deve essere prioritario di fronte agli interessi privati, e non è separabile dal benessere della persona umana.
Non c'è autentico sviluppo se non è di tutto l'uomo e di tutti gli uomini, ed esso non può essere solo di ordine economico ma anche di ordine etico e culturale.
È necessario fronteggiare i pericoli che minacciano la dignità umana, le libertà individuali e quelle sociali.
Pertanto i valori fondamentali da perseguire ed affermare sono libertà, giustizia sociale, solidarietà, pace.
Tali valori testimoniano la priorità dell'etica sulla tecnica, il primato delle persone sulle cose.
Essi si estendono ad ogni impegno politico, nel senso di concrete decisioni da prendere, di campagne da condurre, di rappresentanze popolari da gestire, di potere da esercitare.
Lo scontro vero è tra individualismo e solidarismo, fra l'incentrarsi su di sé o sull'altro.
Per un cambiamento reale l'impegno è sui valori, e sulla riscoperta della politica come puro servizio.
Un progetto così ha bisogno di una classe politica rinnovata, che sappia infondere entusiasmo e dare speranza, suscitare ideali, passioni civili e collettive, partecipazione diffusa.
Una classe politica che sappia dare contenuti credibili e concreti.
Deve andare via una nomenclatura sempre più statica e autoreferenziale, logorata dal cinismo, dal personalismo, dall'opportunismo.
Una nomenclatura popolata da dannosi e inutili "narcisi".
Progetto difficile da realizzare ma per il quale vale la pena impegnarsi.
A cominciare dalla formazione delle ragazze e dei ragazzi che frequentano la scuola, perché sono essi che rappresentano, come dice il titolo di un bel cortometraggio, il vero "SEME DELLA SPERANZA".
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2024-10-02 08:15:00
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