Quanto accaduto il 7 ottobre del 2023 da parte dei terroristi di Hamas va condannato con fermezza, senza attenuanti.
Ma la risposta di Israele ha superato ogni limite di decenza etica, umana, politica.
A Gaza oltre 40 mila civili e almeno 20 mila bambini sono stati uccisi con indiscriminata ferocia!
È un genocidio, un vergognoso crimine contro l’umanità in spregio del diritto internazionale.
Adesso vengono attaccate persino le truppe internazionali di pace dell’ONU!
Netanyahu è coinvolto in un procedimento giudiziario nel quale è accusato di corruzione, frode e abuso di potere.
Ha dimostrato di essere disposto a tutto per evitarlo, sovvertendo il sistema giudiziario allo scopo di non finire in carcere.
Per restare alla guida del governo, si è alleato con i peggiori esponenti della società israeliana, ai quali ha affidato cruciali incarichi di rilievo.
Come possono alcuni Capi di Stato e di Governo continuare a difendere le ragioni di Israele?
Qui non c’entra l’antisemitismo, qui non c’entra il popolo ebraico: si tratta solo di fermare un soggetto senza freni inibitori, un criminale!
Tutti i bambini rimasti in vita, molti di essi orfani, sono una generazione che crescerà e vivrà con il trauma permanente dei missili, dei bombardamenti e delle sirene.
Non si può continuare ad assistere senza intervenire, limitandosi a generiche dichiarazioni di disapprovazione.
Dove sono le Nazioni Unite, l’Unione Europea, gli Stati che si ritengono liberi e democratici?
Ad Israele vanno applicate subito pesanti sanzioni economiche e la politica del suo governo va condannata con fermezza.
E, a scanso di equivoci, è bene ripeterlo: massimo solidarietà al popolo israeliano, anch’esso vittima delle politiche del suo governo.
Ma Netanyahu va fermato e processato dal Tribunale Internazionale per crimini di guerra.
SUBITO!