Cinquantadue anni fa veniva ucciso Giovanni Spampinato. In pochi conoscono la sua storia, le ragioni del suo omicidio. È uno dei giornalisti siciliani uccisi, uno dei colleghi ricordati nella mostra “Testimoni di verità” realizzata dall’Ordine dei giornalisti Sicilia.
Il 27 ottobre 1972 Giovanni veniva assassinato a Ragusa. Era corrispondente del giornale l’Ora, cronista appassionato del suo mestiere, un ragazzo che non ci stava
«a inchinarsi ai potenti o a sprofondare in una palude di conformismo che voleva la sua città estranea al crimine di Palermo o di Catania, di Trapani o di Agrigento»,
come ha ricordato Attilio Bolzoni. Giovanni aveva scoperto qualcosa che aveva inquietato una comunità e che poi l’ha trascinato sino alla morte. Dopo mezzo secolo un indizio porta all’apertura di un’inchiesta su un delitto avvenuto sempre in quel 1972 (quello di Angelo Tumino, ingegnere, costruttore edile, antiquario, legato ad ambienti dell’estrema destra) intorno al quale Giovanni Spampinato aveva indagato. Probabilmente c’è un nesso fra un omicidio e l’altro, probabilmente le nuove indagini seguiranno tracce che gli investigatori non vollero seguire allora.
Resta di Giovanni il ricordo di un giornalista che voleva essere tale anche in quella Ragusa non abituata al giornalismo.
La vicenda di Giovanni Spampinato è ricostruita su “Cercavano la verità” www.giornalistiuccisi.it, il portale della memoria realizzato da Ossigeno per l’informazione, dove sono raccontate le storie dei giornalisti italiani uccisi a causa della loro attività. Ossigeno è l’osservatorio sui giornalisti minacciati (www.ossigeno.info) fondato nel 2008 dal giornalista Alberto Spampinato, fratello di Giovanni.
L’Ordine dei giornalisti Sicilia come ogni anno ricorda Giovanni, nella speranza che quella verità tanto cercata possa giungere quanto prima.