Sopravvissuti e vittime censite dalla CEI in Italia
Inseriamo separatamente i dati della “Via italiana” del cardinale Matteo Zuppi, forniti dalla CEI negli unici due REPORT presentati dalla chiesa italiana, quello del 2022 (contenente i soli dati riferiti al 2020 e 2021) e quello del 2023 (contenente i soli dati riferiti al 2022).
Questi dati sono inseriti e conteggiati separatamente in quanto come vedrete molto fumosi, parziali e non circostanziati, né per quanto riguarda le diocesi di provenienza del dato, ne per quanto riguarda le regioni italiane, il numero di vittime prodotte, il sesso e l’età, i provvedimenti presi, l’attuale incarico e collocazione.
Tuttavia sono dati ufficiali dichiarati e se pur estremamente vaghi ed imprecisi non possono essere omessi. Parliamo tra le altre cose di dati che non compaiono nel censimento dettagliato per regioni fatto dalla Rete L’ABUSO, quindi vanno sommati ai nostri 1576.
A dichiararlo è la stessa Conferenza Episcopale Italiana che malgrado i vari incontri conl’Associazione ha scelto, contrariamente alla nostra disponibilità, di non voler acquisire e trattare i casi forniti dalle vittime.
Stessa cosa per i dati dei procedimenti penali in mano all’Autorità Giudiziaria italiana e per quelli dichiarati (613) ma mai esposti, provenienti dalla Congregazione per la Dottrina della Fede.
Come la stessa CEI ha dichiarato ancora nell’ultima conferenza, gli unici dati esposti nei loro report sono quelli denunciati agli sportelli diocesani. Casi che come dichiara la stessa CEI, non saranno segnalati all’Autorità Giudiziaria italiana.
Quindi, se pur l’Associazione abbia scelto di separare i due censimenti e questo, solo per il fatto che il report della Rete è minuziosamente circostanziato alle regioni e al numero di sacerdoti presenti nelle stesse, quello della CEI è anonimo e privo di qualunque riscontro sia geografico che diocesano, in più esclude i dati dei casi in mano alla magistratura mentre il nostro, in gran parte cita solo casi giudiziari ed esclude per nostra scelta quelli mai denunciati alle autorità civili.
Se ne deduce quindi che difficilmente si tratti degli stessi dati, tuttavia, nella poca trasparenza di quelli della CEI abbiamo preferito separarli comunque.
Dato CEI 2000 – 2010
La prima dichiarazione ufficiale della Chiesa italiana risale al 25 maggio 2010, quando monsignor Mariano Crociata, segretario generale della Conferenza episcopale, parlò – a margine dell’assemblea generale dei vescovi italiani – di circa 100 processi canonici avviati in dieci anni, senza però specificare il numero dei minori coinvolti. Circa tre mesi prima, in un’intervista rilasciata a Radio Vaticana, era intervenuto sul tema don Fortunato Di Noto: «L’Italia non è immune dal triste fenomeno dei preti pedofili», diceva il sacerdote fondatore dell’associazione Meter che si occupa prevalentemente di lotta alla pedofilia e di tutela dell’infanzia. «In questi ultimi 10 anni», aggiunse, «circa 80 sacerdoti sono stati coinvolti. È un fenomeno che esiste e che riguarda anche le suore, seppure in maniera molto più blanda».
Fonte: “Chiesa e pedofilia, il caso italiano” di Federico Tulli, pagina 110, L’Asino d’oro edizioni (2014)
3 febbraio 2022 – Diocesi Bolzano, la Commissione tutela minori dichiara 100 casi
Come documenta Federico Tulli su LEFT, l’Ufficio tutela minori della Diocesi di Bolzano dichiara che il comitato per la tutela dei minori di Bolzano da quando è stato istituito nel 2010 ha segnalato finora 100 casi di violenze.
28 maggio 2022 – Il Presidente CEI Matteo Zuppi presenta “La via italiana”
Durante lo spazio dedicato alle domande dei giornalisti, alla conclusione della Conferenza stampa del neopresidente della Cei card. Matteo Zuppi, Francesco Zanardi ha posto alcune domande ed esposto le perplessità rispetto al senso complessivo del progetto di contrasto all’abuso appena varato dai vescovi italiani.
E’ stato un momento intenso: per la prima volta, in una conferenza stampa istituzionale della CEI, una vittima ha osato prendere la parola.
Davanti ai giornalisti, Zuppi ha preso un impegno: quello di incontrare prossimamente la Rete l’Abuso ed acquisire gli eventuali dati.
https://www.youtube.com/watch?v=be-gZBch1U0
17 novembre 2022 – Primo report CEI, 68 casi + 613 di CDF = 681 casi
Come sottolinea il report (PrimoReport_Sintesi- PrimoReport_integrale) “Le segnalazioni fanno riferimento a casi recenti e/o attuali (52,8%) e a casi del passato (47,2%)”. Provengono da soli 30 sportelli su 226 Diocesi.
Si legge; “Il profilo dei 68 presunti autori di reato evidenzia soggetti di età compresa tra i 40 e i 60 anni all’epoca dei fatti, in oltre la metà dei casi. Il ruolo ecclesiale ricoperto al momento dei fatti è quello di chierici (30), a seguire di laici (23), infine di religiosi (15). Tra i laici emergono i ruoli di insegnante di religione; sagrestano; animatore di oratorio o grest; catechista; responsabile di associazione.”. Il genere delle persone che hanno contattato il Centro rivela una maggiore rappresentazione delle donne (54,7%). I casi segnalati, anche per fatti riferiti al passato, riguardano 89 persone, di cui 61 nella fascia di età 10-18 anni, 16 over 18 anni (adulto vulnerabile) e 12 under 10 anni.
La stessa CEI per mano del Presidente card. Matteo Zuppi aveva annunciato anche l’esamina di 613 fascicoli italiani pervenuti presso la CDF (Congregazione Dottrina della Fede), poi disattesa e ad oggi ancora non esaminati, tuttavia cifre ufficiali di cui si deve tenere rigorosamente conto.
Totale dei casi; 68 (per un totale di 89 presunte vittime) + 613 casi italiani in CDF (di cui non si conosce il numero, verosimilmente almeno una per caso) per un totale di 681 casi.
16 novembre 2023 – Secondo report CEI che dichiara 54 vittime di 32 abusatori
ASSISI – Sono 32 i sacerdoti, i catechisti, gli insegnanti di religione che, nel corso degli anni, hanno compiuto abusi sessuali denunciati nel corso del 2022 agli sportelli aperti dalla stessa Chiesa cattolica. In alcuni casi gli abusatori hanno fatto più di una vittima: le vittime segnalate, infatti, sono 54, 25 delle quali aveva meno di 18 anni al momento dell’abuso.
Totale degli abusatori 32 che hanno prodotto 54 vittime di cui 25 sono maggiorenni.