Le riforme e l’assetto costituzionale della magistratura sono al centro dell’assemblea generale straordinaria dei soci dell’Associazione nazionale magistrati, convocata domenica 15 dicembre in Corte di cassazione. La convocazione è stata decisa all’unanimità dall’ultimo Comitato direttivo centrale che ha voluto dare un segnale forte rispetto agli ultimi interventi normativi voluti dall’esecutivo.
Il disegno di legge costituzionale sulla separazione delle carriere e sull’istituzione di un’Alta corte è al centro delle preoccupazioni della magistratura italiana, già intervenuta sul tema con posizioni nette nei mesi scorsi dopo l’approvazione da parte del consiglio dei ministri del disegno di legge governativo. Questa riforma “è un grande passo indietro”, ha spiegato l’Anm in audizione a Montecitorio nella prima fase dell’iter parlamentare. Un iter che prosegue rapido verso l’approvazione in prima lettura alla Camera dei deputati. Le preoccupazioni sono state condivise anche da organismi internazionali come l’Associazione europea dei giudici, che ha voluto inviare una lettera formale al governo italiano.
In vista dell’assemblea generale sono numerose le giunte esecutive sezionali che si sono già riunite. E altre si riuniranno nei prossimi giorni. La riforma
“avrebbe come effetto quello di incidere negativamente sull’autonomia e l’indipendenza della magistratura”,
si legge nel documento approvato dalla giunta di Salerno. Anche Perugia, Siracusa e Bari si sono già riunite. Nei prossimi giorni – fra le altre – toccherà a Roma, Milano, Napoli, Genova, Firenze, Venezia, Cagliari, Trieste, Catania e L’Aquila. Sarà poi compito dell’assemblea generale proporre un documento conclusivo e valutare eventuali iniziative.