Antonio De Mitri, con la sua nuova silloge poetica “Una stagione in gabbia scenica”, ci invita a esplorare le inquietudini del caos esistenziale attraverso un percorso scandito in otto atti. Le sue brevi liriche si trasformano in stilettate emozionali, colpendoci nel profondo con la forza delle sue amare verità.
Ogni componimento non è soltanto un testo a sé stante ma si integra con gli altri per formare un mosaico complesso in cui viene messa a fuoco l’essenza tormentata di un autore raffinato e profondamente sensibile. La prefazione della critica letteraria e docente Maria Occhinegro commenta in modo elegante il potere evocativo del linguaggio di Antonio De Mitri.
Le sue parole si trasformano in un “abisso di potenza”, in cui l’uomo si trova in uno stato di continua ricerca del senso, una ricerca che non si conclude e che lascia aperte infinite domande sulla nostra esistenza. Queste liriche, quindi, non solo colpiscono per la loro bellezza formale ma anche per la profondità dell’introspezione che propongono. Dalla postfazione del neurochirurgo e musicologo Antonio Montinaro emerge un altro aspetto cruciale della scrittura di Antonio De Mitri: la capacità di trasmettere il dolore attraverso una poesia che, paradossalmente, desidera la vicinanza e la calma.
“Per De Mitri pensare è soffrire in una concezione pessimista del mondo, in cui ci si trova senza che nessuno ci abbia chiesto il consenso: un mondo colmo di rumore e di cose impure, dove la fortuna è cosa aliena e, come tale, non viene più cercata. Dove si è sempre alle soglie delle gioie, e s’insedia infine la stanchezza. La drammatica esperienza di chi ha perso il padre prima ancora di nascere è un evento in grado di segnare profondamente una vita. E al contempo di promuovere la ricerca ossessiva di un porto sicuro, di un mezzo capace di vicariare, almeno in parte, il ruolo del padre assente. La poesia-musica è stata in grado di assumere permanentemente questo ruolo nella vita di De Mitri” scrive Antonio Montinaro.
Le immagini evocative che il poeta crea non cercano il silenzio statico, ma piuttosto una forma di dialogo con la propria mente e con il mondo circostante. Questo silenzio diventa musica, un flusso di ricordi e sogni interrotti, delineando così una realtà spirituale e sociale intrisa di autenticità e umanità. La lettura di questa raccolta poetica è dunque un’esperienza da vivere con attenzione e apertura.
Maria Rosaria Grifone
Casa editrice: peQuod Editore
Collana: Rive
Genere: Raccolta poetica
Pagine: 154
Prezzo: 16,00 €
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