La realtà liquida in cui viviamo si modifica di continuo. Sembra di non avere punti di riferimento in questo continuo frantumarsi degli scenari del vivere. Chi determina il gioco ha ben presente, anche nel creare confusione, che la finalità di sistema è quella di accumulare ricchezza e potere.
La dimensione valoriale di società in crescita costante è proprio l’accumulo di ricchezza e potere. Nel fare questo è indispensabile che ci sia una continua insoddisfazione degli individui ed una continua competitività. Non è un caso che vengano distrutte le comunità reali e rimane solo l’individuo nella società ricollegato a comunità virtuali tramite apparecchi informatici che, di fatto, esaltano l’isolamento.
In questo gioco al massacro competitivo abbiamo una tendenza ad aumentare la concentrazione della ricchezza, in poche mani, da un lato e la povertà, e precarietà diffusa dall’altro.
Questo sistema economico-politico e valoriale è in crisi e non riesce a dare risposte ai problemi ecologici e demografici, che stanno diventando vere bombe planetarie e che ci stanno portando verso una realtà di guerra, non essendo capaci di trovare altre strade possibile di risoluzione dei problemi.
Nella storia i massacri di guerre sono sempre avvenuti nel tentativo di dare risposte a bisogni di equilibri che solo con la forza potevano essere stabiliti.
Al giorno d’oggi, tuttavia, esiste una potenzialità distruttiva immediata con l’arma atomica che è una vera spada di Damocle sulla testa del genere umano che dovrebbe spingere a trovare soluzioni diverse dalla guerra. Solo i signori della guerra possono spingere verso qualsiasi tipo di conflitto per ampliare il loro mercato. È davvero deprimente sentire classi dirigenti dell’ UE proporre uno sviluppo economico europeo che deve passare per il riarmo.
Cosa manca attualmente? Una alternativa al pensiero unico neoliberista che ha come valori di riferimento l’accumulo di ricchezza e potere.
A mio parere una società nuova non può mettere al centro dell’agire la crescita costante della ricchezza. Il punto di riferimento delle scelte di produzione e consumo dovrebbe essere il mantenimento dell’ equilibrio ecologico del sistema Terra, una maggiore distribuzione della ricchezza, la ricostituzione delle comunità reali ed altri valori di riferimento nel tentativo di tendere alla felicità.
Penso che uno dei punti fondamentali di una società nuova sia la definizione giuridica dei beni comuni che devono essere scorporati da un’ottica di mercato e di profitto.
Non so se tutto quello che ho scritto è un’utopia ma nel realismo becero che ci domina, non vedo prospettive di futuro.
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