La notte di San Silvestro è ormai lontana, siamo pienamente entrati nel nuovo anno. Nuovo per il calendario, per il succedersi del 5 al 4 nel numero dell’anno.
Ma, sotto tanti aspetti, sempre lo stesso, vecchio come lo può essere il tempo di un Paese “orrendamente sporco”. Che resiste, viene alimentato, lucra, marcisce e fa marcire ieri, oggi e chissà ancora per quanti domani.
La notte di san Silvestro, la magica notte dei sogni e dei buoni propositi, delle attese e del rinnovo dei migliori impegni per l’animo umano, non evade da tutto questo. Il bilancio di quest’anno può apparire meno grave, nessuna vita spezzata, di altri anni. Ma resta enorme il numero dei feriti, dei mutilati, di coloro che ricorderanno per sempre quelle ore in maniera tragica.
Le mafie, e ogni altra organizzazione criminale, si insinuano in ogni possibile mercato, ovunque sia possibile lucrare sono presenti. Lo sono sempre più, come ormai da tanti anni (ancor di più dopo la pandemia) si inseriscono anche nell’economia legale, acquisiscono qualsiasi attività economica, cercano di egemonizzare ogni settore della società.
E i fuochi d’artificio, su WordNews lo abbiamo denunciato già cinque anni e nei successivi capodanni, sono anche segnali della presenza mafiosa, del loro controllo del territorio, della sfida alla società civile e agli onesti cittadini e precisi segnali dell’arrivo di merce sporca, criminale, assassina, come le droghe. Botti, molto spesso, illegali, pericolosi e realizzati senza nessun rispetto delle più elementari norme di sicurezza. Ogni anno più pericolosi, ogni anno bombe più grande, veri ordigni bellici.
La notte di san Silvestro è passata, ormai lontana, ma nel ritorno alla “normalità” dopo le festività, agli impegni quotidiani dopo giorni di festa, non possiamo dimenticare tutto questo. Riproponiamo, quindi, la riflessione di Salvo Di Noto delle ore della notte del passaggio dell’anno.
Alla mezzanotte di Capodanno, il cielo si illumina come una giornata d’estate, un’esplosione di luci e colori che acceca i problemi per qualche istante. Uno spettacolo apparente che nasconde un mercato sporco, velenoso, pericolosamente radicato.
Non è solo una questione di negozi regolari che cercano di sopravvivere vendendo fuochi d’artificio certificati, pagando tasse e rispettando norme.
Basta girovagare tra i mercatini di alcune città; ti trovi davanti a centinaia di botti venduti a prezzi ridicoli.
Non sono venduti da professionisti per professionisti, ma spesso da ragazzi per bambini o coetanei che, pur di sentire “la bomba” scoppiare, sarebbero disposti a sacrificare la propria pelle e a volte, letteralmente, le loro mani.
E nel mentre, alle tue spalle trovi un mercato nero alimentato da criminali senza scrupoli. Dalla bella Napoli alla Sicilia per bene, dalla Roma eterna alla Padova laboriosa, si vendono bombe modificate che non sono più giocattoli ma strumenti di morte. Per prezzi stracciati ti porti a casa un’arma capace di creare un’esplosione così potente da lacerarti le orecchie o, peggio, ucciderti. Non sono casi isolati, in periferie che sembrano intrappolate in un loop di illegalità:
Catania: la polizia ha bloccato 750 pericolosi ordigni rudimentali denominati “bombe Sinner”;
Palermo: sequestrata la “bomba del presidente” un ordigno con 200 grammi di esplosivo;
Frattaminore: 15.000 articoli esplodenti illegalmente detenuti;
Caserta: 20.000 pezzi artigianali e fusti contenente polvere pirica purissima recuperata.
Ma per ogni sequestro, quanti altri carichi passano inosservati? Per ogni arresto, quante altre organizzazioni si muovono nell’ombra? I vicoli si riempiono di commercianti abusivi che non temono niente e nessuno, mentre i quartieri si trasformano in polveriere pronte a esplodere.
La criminalità e le pseudo-mafie, dal sud al nord, sono specializzate nel trovare carne fresca: bambini, adolescenti, giovani uomini pronti a diventare strumenti di questo sistema marcio. Perché non è solo un gioco. Non è solo un botto.
È un mercato di morte che alimenta l’illegalità, distrugge vite, e riempie le tasche di pseudo-boss.
Dietro i fuochi d’artificio si nasconde un sistema che non si illumina mai, un sistema che brucia tutto ciò che tocca.