Scrivesti con l’inchiostro del coraggio,
su pagine imbevute di verità,
ogni parola un faro nel buio,
ogni riga un sussurro di libertà.
Contro i silenzi di strade deserte,
contro lo scudo dell’omertà,
sfidasti l’ombra che tutto avvolge,
con la luce di chi non si piegherà.
Le tue mani non tremarono mai,
neanche sotto il peso della paura,
perché sapevi che la giustizia
è un seme che cresce anche sulla terra dura.
Hanno provato a spegnere la tua voce,
ma un’eco resta, forte e vera:
è il canto di chi non si arrende,
è la memoria che mai si cancella.
Ora riposi, ma il tuo nome vive,
tra le righe di chi legge e sa,
che un giornalista non muore davvero,
finché c’è chi racconta la sua realtà.
Per ogni penna che cade, mille si alzano,
un esercito di sogni e speranze.
La verità, come il sole all’alba,
risorge sempre, oltre le distanze.