Abbiamo realizzato il nostro sogno e abbiamo vinto la nostra scommessa. Sono passati cinque anni dal nostro primo articolo. Oggi siamo a quasi 10 mila pezzi realizzati. La nostra avventura non si è mai fermata, nemmeno davanti agli attacchi che abbiamo ricevuto da entità esterne. Ben addestrate per evitare la diffusione della verità. Dopo la nostra intervista ad un collaboratore siciliano siamo stati “bloccati” in modo anomalo da diversi giorni. I “Servizi” ci hanno fatto proprio un bel servizio. Ma siamo andati avanti. In questi anni ci siamo occupati di temi scottanti: dalla sanità alla criminalità organizzata, dalle anomalie sui testimoni di giustizia sino alle questioni legate al lavoro. Abbiamo sempre dato parola a chi non ha la possibilità di poter dire la sua. E lo continueremo a fare.
Siamo partiti con poche risorse e abbiamo sempre rifiutato l’interesse di alcuni personaggetti che volevano entrare nel nostro “mondo”. Noi abbiamo deciso di fare questo bellissimo mestieraccio senza dare conto a nessuno. In totale libertà. Con pochi fondi abbiamo fatto delle scelte, sempre finalizzate al rispetto per i nostri lettori.
Dopo 5 anni possiamo dirlo a voce alta: è possibile fare questo mestiere senza chiedere niente a nessuno. Ci siamo riusciti e continueremo a farlo.
Nella nostra “palestra” abbiamo incontrato tante persone, belle e “brutte”. Tanti amici hanno collaborato con noi, molti altri hanno registrato solo la loro presenza (a volte inutile). Senza lasciare il segno. Tra i nostri collaboratori ci sono ancora dei ragazzi validi che hanno, con passione, portato avanti la nostra idea di giornalismo. Ovviamente anche per noi vale la regola: tutti sono utili ma nessuno è indispensabile. La nostra Testata resta, le nostre esperienze di vita passano.
Con la nostra Associazione Dioghenes APS, che edita la il nostro Giornale, portiamo avanti le nostre idee. Sempre con le stesse difficoltà, che sono sempre di natura economica. Ma abbiamo imparato ad essere pragmatici, con poco siamo sempre riusciti a fare molto. Siamo arrivati alla terza edizione del Premio Nazionale Lea Garofalo e quest’anno porteremo avanti un Premio Nazionale giornalistico e letterario dedicato Pier Paolo Pasolini, massacrato dai poteri occulti di questo Paese orribilmente sporco. Un Premio per i colleghi che si battono tutti i giorni sul campo di battaglia della Verità e della Giustizia.
Sempre con il nostro giornale stiamo portando avanti dei Percorsi di Legalità su tutto il territorio nazionale, sia con le varie comunità locali e sia con i Ragazzi delle scuole.
Noi intendiamo questo mestiere non solo attraverso l’utilizzo di una tastiera ma abbiamo sempre allargato la nostra visione: a noi piace stare a contatto con la gente. Noi vogliamo ascoltare le persone, affrontare le tematiche che interessano la comunità. A noi importa e sta a cuore l’interesse della gente che non viene ascoltata.
Per rompere il cazzo ai potenti (resi tali da chi si disinteressa della cosa pubblica).
Con il nuovo anno tanti altri progetti prenderanno forma, ma il nostro primo obiettivo sarà sempre quello di fare i “cani da guardia del potere”, nel rispetto delle regole (soprattutto deontologiche, contenute nel nostro Testo Unico) e senza rispetto per chi non merita. Ci troverete sempre dalla parte del torto, visto che tutti gli altri posti sono stati da tempo occupati da imbecilli, saltimbanchi, buffoni, prepotenti, mafiosi, criminali.
Noi siamo ancora qua… e ci resteremo. Non siamo prestigiosi come alcuni organi di informazione nazionali. Ma oltre a non essere legati politicamente ed economicamente con nessuno ci siamo tolti anche molte soddisfazioni pubblicando e approfondendo notizie che altri non danno. Siamo stati copiati (come nel caso dei funerali di uno dei killer di Lea Garofalo) e non siamo stati nemmeno citati. Ma per noi queste piccolezze (come i piccoli uomini che si comportano in codesto modo) non contano. Per noi conta fare il nostro dovere.
Fino alla fine, costi quel che costi.
n.b.: attaccate anche il nuovo sito. Ne faremo sempre un altro.
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