Attualmente è Direttore del Dipartimento di Scienze Mediche presso la Scuola Internazionale delle Maxiemergenze e dei Disastri (MEDIS), emanazione del Centro Europeo della Medicina delle Emergenze e delle Catastrofi (CEMEC) del Consiglio d’Europa.
Autore di numerose pubblicazioni scientifiche nazionali ed internazionali, vanta la partecipazione a congressi e convegni in Italia e all’estero.
La presentazione del libro “Guarire” è stata l’occasione per ripercorrere il sottile legame tra dolore, amore e morte.
Il Prof. Sossai fa confluire la sua “postura” di Medico anche in un genere nuovo per lui – quello del romanzo – rispetto alla saggistica scientifica a cui si ascrivono i suoi precedenti lavori, quali “Pancia in fiamme”, “Virus intelligenti” o “Medicina arma di potere”.
Il tema degli affetti costituisce la trama e l’ordito delle storie nella Storia.
Silvio, Paolo, Antonella, Silvia, Maria, Elena, Mauro: nomi che sono volti, storie, vissuti, percorsi, cammini. Cammini che si interrompono, ricordi e vissuti che si rievocano, percorsi che si riprendono, si rivitalizzano, si intraprendono.
Era come solfeggio (incipit). Era come solfeggio? (conclusione): una corrispondenza davvero interessante! La stessa frase (l’una affermativa, l’altra interrogativa) apre il primo e l’ultimo capitolo del libro. Dalla certezza rassicurante della consuetudine (frase affermativa) al dubbio motivante e stimolante nella costruzione di una nuova vita (frase interrogativa). Un interrogativo di senso che dà sempre più forza al suono di quella voce che era risuonata come un balsamo, come le corde più grandi e basse del suo violoncello.
Dal solfeggio alla sinestesia: un passaggio straordinario per poter finalmente trasformare il dolore, facendolo assomigliare al raggio di una nuova vita.