La Legge n. 111, art. 24, commi 19-22 del 15/07/2011 disciplina il divieto di partecipazione ai giochi con vincite in denaro per i minori. Eppure, nei tanti incontri organizzati nelle scuole a cui partecipo, mi imbatto in un numero sempre più crescente di giovani (15 – 17 anni) che mi confidano giocare ‘regolarmente’ d’azzardo: si recano nelle sale, giocano alle Slot, acquistano gratta e vinci e qualcuno di loro ha pure più di un conto di gioco on line attivo.
Ad una crescita esponenziale dei denari giocati, che nel 2024 si è avvicinata ai 160 miliardi di euro, aumentano gli episodi di infrazioni delle normative vigenti di divieto di gioco ai minori per larga parte riconducibile all’offerta smisurata e aggressiva che il mercato offre.
Dinnanzi a fatti così invasivi, che lo Stato NON è in grado di controllare, come ho avuto modi di chiarire più volte, servirebbe fermezza: regole più stringenti (accesso ad ogni e qualunque tipologia di gioco mediante la tracciabilità degli avventori) e soprattutto un inasprimento importante delle sanzioni nei confronti di coloro che, per conto dello Stato, vendono giochi e scommesse: gli esercenti che consentono di giocare d’azzardo i minori vanno puniti severamente, oltreché con ammende pecuniarie, con il ritiro dei permessi e delle licenze di rivendita dei giochi, punto.
Non si può perseverare nella pratica distorsiva della mercificazione della vita, soprattutto dei giovani. E mentre il Governo, le società di scommesse e quelle del calcio proseguono con la volontà di ripristinare le pubblicità ai giochi, io dico basta con la politica che pensa solo a rimpinguare le casse senza curarsi delle degenerazioni (anche economiche a carico di tutti i cittadini e che mai sono state computate!) che, questo tipo di condotte, producono.