Un’Italia che dimentica è un’Italia che rischia di ripetere gli stessi errori. Ed è proprio per questo che Luigi de Magistris, ex magistrato e politico noto per le sue battaglie contro le mafie e i poteri deviati, torna a Venafro con un nuovo libro dal titolo Poteri Occulti. Un’opera che non è una denuncia sensazionalistica, ma una ricostruzione minuziosa e documentata di come, dal dopoguerra ad oggi, la democrazia italiana sia stata condizionata – e spesso tradita – da forze che con la democrazia non hanno mai avuto nulla a che fare.
“Non ci sono iperboli o complottismi, ma fatti. Bombe, stragi, assassinii, poi il passaggio all’arma burocratica: carta bollata e proiettili istituzionali”, spiega De Magistris con tono diretto.
Nel libro si intrecciano la sua esperienza personale e l’indagine storica, con un focus su momenti cruciali della Repubblica Italiana. Cita nomi pesanti: Cossiga, Napolitano, Kissinger, e non risparmia nemmeno Silvio Berlusconi, oggi oggetto di una “santificazione mediatica postuma”.
Ma è la parte dedicata alla massoneria deviata, in particolare alla P2 di Licio Gelli, a rappresentare uno degli snodi centrali del libro: “Ho investigato a lungo su ciò che io chiamo le massomafie – un’alleanza perversa tra criminalità organizzata e settori deviati dello Stato, in Calabria e non solo”.
Le responsabilità istituzionali e il tradimento della Costituzione
Per De Magistris la Costituzione non è solo un testo, è un patto tradito: “La Costituzione è bellissima, ma è stata tradita. E se è stata tradita bisogna chiamare i responsabili, non si può far finta di nulla”. Così, nel libro dedica un intero capitolo alle responsabilità – concrete, documentate – di Presidenti della Repubblica come Francesco Cossiga e Giorgio Napolitano, per aver “calpestato i principi costituzionali”.
Oggi, tra rimozione e strategia del silenzio
L’intervista si chiude con una riflessione amara ma lucida: “Viviamo un tempo torbido. Il piduismo oggi non è più una trama occulta: è diventato disegno politico e istituzionale. La lotta alla corruzione e alle mafie non è più nell’agenda del Paese”.
E allora, come si rompe questo muro di omertà e complicità? “Con un risveglio dal basso, con cittadini che si impegnano, che entrano nelle istituzioni, che difendono e attuano la Costituzione”, dice De Magistris.
Una chiamata all’azione, più che un semplice libro.