«Meter è nato nel profondo sud, in una realtà parrocchiale, in anni in cui da una parte mi iniziai ad interessare alle marginalità e ai più fragili e dall’altra esplose internet – ci ha raccontato don Fortunato Di Noto in una videointervista che pubblicammo in vari articoli quattro anni fa – ci siamo posti la domanda: cosa fare davanti crimini come la pedopornografia già allora esistente?».
Anni in cui la Polizia Postale non era attrezzata come oggi e, ci racconta don Fortunato, il reato contestato era «atti osceni in luogo pubblico».
Meter è stata la prima al mondo ad impegnarsi contro la pedopornografia, foto e video di abusi e violenze disumani e criminali che – nel momento in cui vengono diffuse sul web – sono già avvenuti. «Contro un grande fenomeno globale è necessario un grande impegno globale» sottolineò il fondatore di Meter che pose l’attenzione, come ha spesso denunciato in questi anni, sull’indifferenza dei giganti del web.
Una indifferenza che, anno dopo anno, incombe sempre mentre la perpetua crocifissione di milioni di bambini in Italia, in Europa e in tutto il mondo prosegue. Numeri immensi, drammatici, un abisso infinito. Ma non basta citare le cifre, non si deve mai dimenticare che dietro ogni numero c’è l’omicidio psicologico di un bambino, c’è un’infanzia violata per sempre. Sempre più di neonati, bimbi appena venuti alla luce che vengono violati dalle tenebre della pedocriminalità.
Domenica prossima, 4 maggio, in piazza San Pietro si celebrerà la ventinovesima Giornata per i bambini vittime della violenza, dello sfruttamento, dell’indifferenza contro la pedofilia e la pedopornografia. «Vi aspettiamo il 4 maggio, ore 10:00, in Piazza San Pietro, per condividere un momento di memoria, denuncia e speranza» l’invito di Meter.
«Una ricorrenza dedicata a chi subisce violenza, sfruttamento, abusi e, troppo spesso, l’indifferenza. Una giornata che grida forte il nostro NO alla pedøfilia e alla pedøpørnografia – sottolineano don Fortunato e tutta Meter – È un’occasione fondamentale per chi ha a cuore la tutela dei più piccoli, un richiamo alla responsabilità di ciascuno. Nessuno può voltarsi dall’altra parte. Da oltre 35 anni, Meter è al fianco delle vittime, accogliendole, ascoltandole, restituendo dignità a chi ha subito l’orrore».
Non è un post qualsiasi: è un’emergenza silenziosa.
Meter, attraverso il suo monitoraggio internazionale, registra un incremento allarmante di materiale p3døpørnografico che riguarda 4busi s3ssu4li su neonati.
Una realtà sommersa, drammatica, che cresce dal profondo del web alle esposte chat social, sfuggendo troppo spesso alla giustizia e all’opinione pubblica.
Non è un fenomeno marginale. È una rete di crimini in espansione, globale, organizzata.
Sono violenze perpetrate da uomini e donne su bambini di pochissimi mesi, giorni, ore.
E loro, i neonati, non potranno mai denunciare verbalmente la violenza, se non dopo anni.
(Meter, 26 aprile 2025)
NON MI DO PACE SUI NEONATI ABUSATI.
In una chat, da Meter monitorata e già da tempo segnalata, in soli due giorni sono state ‘caricate’ n. 321 foto ritraenti n. 321 neonati (maschi e femmine) abusati sessualmente.
Non mi do pace per il fatto che questa applicazione di messaggistica garantisca l’assoluta privacy.
Non mi do pace per il ‘silenzio’ nonostante le nostre continue denunce.
Non mi do pace perché non si identifichino e si fermino questi ‘pedocriminali’.
Non mi do pace perché hanno distrutto la vita presente e futura di questi bambini.
Non mi do pace perché il dramma degli abusi sui minori è in costante e profondo aumento.
Non mi do pace perché questo dramma, nei drammi umani, continua a persistere senza tregua, sempre più violento e infernale.
La pedopornografia, i video e le foto, non sono una fiction e non è un tema secondario o marginale.
È una ‘nuova forma di schiavitù’ e non possiamo più tollerare queste nuove forme di ‘mafie’.
Non mi do pace e la chiedo, dato che sono un uomo di fede, al Signore: donami la pace, dona la speranza a chi è stata negata, strappata, soffocata.”
(Don Fortunato Di Noto, 30 marzo 2025)
Quanto ‘desidererei’ che si pubblicasse la foto di un neonato violato nella sua intimità. Distrutto per sempre e leso nella sua profonda dignità. Distrutto e ‘amputato dalla speranza’. Non vincerebbe mai un premio e forse nessuno direbbe una sola parola.
Di neonati stuprati ne ho contati a migliaia.
Non vorrei stare in silenzio per Te o mio Signore Gesù, cerco di piangere, solo di piangere.
La Pasqua è per tutti.
Vostro fratello, don Fortunato.
(Don Fortunato Di Noto, 18 aprile 2025)
Il 13 settembre 2024 scoprimmo il primo gruppo pedopornografico su Signal. Oggi, 11 aprile 2025, è ancora attivo.
Pedopornografi che si scambiano materiale autoprodotto su neonati e bambini prepuberi.
Ad oggi abbiamo segnalato e monitorato 507 gruppi: lì dentro si nasconde uno dei mali più taciuti al mondo.
I bambini restano un disinteresse collettivo.
L’Osservatorio Mondiale Contro la Pedofilia di Meter, 11 aprile 2025
SEGNALAZIONE METER (31 marzo 2025)
2115 file, 2115 vittime minori di abusi sessuali. Tutto già segnalato da Meter alle autorità competenti.
In un solo link contenente video, minori già abusati. Il dramma già consumato. Poco importa di quale nazionalità: sono solo dei bambini (femmine e maschi).
“Questi numeri sono ‘sberle da dare in faccia ad un mondo che pare inebetito di fronte agli schizzi del male. Lui, – Don Fortunato – però, è uno di quelli per i quali i numeri hanno vita, tanta vita, non sono solamente dei simboli scarabocchiati sulla carta: sono storie di bambini abusati, violentati, schiavizzati.
Resi carne da macello nelle beccherie della (pedo)pornografia, del sesso perverso elevato a crimine contro l’infanzia, ma tutto pesantemente tace. Misteriosamente tace.”
(tratto da Don Marco Pozza, Candidatura a due Premi Nobel, Sulla strada di Emmaus, 11 giugno 2020)
Don Fortunato Di Noto: “Non vogliamo mai demordere, perché anche un solo bambino, vale la pena strapparlo alla schiavitù dei pedofili”
[…]piega don Fortunato Di Noto, che mise in piedi oltre trent’anni fa l’Associazione Meter: “Salvare un bambino, un solo bambino, è più forte dell’inferno e ci permette di andare oltre”. Già, perché Meter monitorando il web e le messaggerie, dà la caccia quotidianamente ai pedofili, soprattutto on line (e aiuta i piccoli abusati e le loro famiglie). Quando li scova, denuncia alla Polizia postale: “Don Fortunato e la sua associazione ci aiutano in questa costante lotta alla pedofilia”, racconta Marcello La Bella, primo dirigente Centro operativo sicurezza cibernetica della Polizia postale – Sicilia orientale. E aggiunge: “Vedere queste immagini, questi video, spesso terrificanti, ha un prezzo da pagare. Siamo anche seguiti da psicologi della Polizia, che ci aiutano a sopportare tutto questo”.[…]
(Pino Ciocola, Avvenire, 10 marzo 2025)
«CPZoo. (Child Porn Animal). 38 bambini (in foto e video) che sono stati fatti abusare da cani. Adulti che hanno utilizzato i cani addestrandoli e utilizzandoli per abusare sessualmente dei bambini. Poco importa se cancelleranno il contenuto pedopornografico. Importa individuare i bambini, gli autori di questo scempio, chi detiene il materiale, chi divulga. Noi denunciamo, ma altri devono agire». «Ci sono neonati che vengono appesi, con la testolina dentro il water mentre li abusano sessualmente. Bambini piccolissimi di 15-20 giorni. E che fine fanno dopo essere stati abusati? Viene il sospetto che vengano uccisi o muoiano – sottolinea don Fortunato – il grido di centocinquanta milioni di bambini straziati dovrebbe spaccare la Terra.
Invece fa poco rumore, la pedofilia, quasi nulla rispetto alla devastazione che lascia dietro di sé: un olocausto bianco che non risparmia nemmeno più i neonati nei loro primi giorni di vita. La piaga, dalla parte degli abusanti, non esclude nessuno: professionisti, medici, avvocati, professori … Anche insospettabili padri di famiglia, i cui figli hanno la stessa età dei bambini che loro comprano nei bordelli della Cambogia o di Cuba, usano e poi lasciano lì per il vizio di altri ricchi clienti: avanti il prossimo. Fa troppo poco rumore, la pedofilia». «Inquieta sempre di più il fatto che la pedopornografia diventa ancora più struttura organizzata per il traffico, non di semplici foto o video, ma di rappresentazione reale di abusi su minori non dobbiamo mai dimenticare che chi è rappresentato e trafficato sono bambini, già abusati, sopravvissuti all’abuso e forse speriamo di no, cancellati nella loro infanzia. L’abuso sessuale e la pedopornografia sui minori è un vero e proprio omicidio psicologico».
È stato pubblicato un «portale web madre che giustifica l’attrazione degli adulti nei confronti dei bambini», «la pedofilia è una scelta, un destino, un orientamento» secondo pedofili che si definiscono «virtuosi». In un «quaderno di istruzioni e di informazioni rivolto ai genitori e agli insegnanti – denuncia Di Noto – la pedofilia viene definita banalmente un «orientamento sessuale» e non c’è nessuna traccia di criminalizzazione. Meter nelle scorse settimane ha denunciato l’esistenza di un manuale con «istruzioni per “praticare e godersi” il sesso con bambini». «Lo scopo di questa guida – si legge in apertura della prima pagina – è insegnare agli adulti come fare sesso con i bambini in modo sicuro e innocuo senza ferire il bambino, utilizzando la psicologia e la pedagogia infantile avanzate e profondamente studiate».
170 pagine redatte in lingua spagnola (ma gli autori, ignoti, invitano a tradurlo in altre lingue e diffonderlo), diffuse su una piattaforma web, dove sono in contatto pedofili di varie parti del mondo e sono attivi scambi di materiali pedopornografici. Questo ripugnante manuale si basa «sull’idea che, in fondo, farebbe del bene ai bambini, che i bambini possono starci» la denuncia di don Fortunato e si descrivono nero su bianco quelle che definiscono «tecniche non invasive», delineando come fare «per evitare traumi ai bambini, dato che il sesso piace e non è affatto traumatico» e che si appoggia la «la causa della normalizzazione della pedofilia perché si tratterebbe di un orientamento». «Insegnare agli adulti come fare sesso con i bambini in modo sicuro e innocuo senza ferire bambino, utilizzando la psicologia e la pedagogia infantile avanzate e profondamente studiate» si legge sempre sulla prima pagina.
(Denuncia di don Fortunato e Meter pubblicata in un nostro articolo del 10 giugno 2022)
«Orrore non basta. Merda, demoni, orchi, nemmeno. Sono a cercare di fare la mia (minuscola) parte per intossicare quanto più possibile la vita ai pedofili, ad Avola (Siracusa), da don Fortunato Di Noto, che con la sua associazione Meter li stana e denuncia, specie sul web, oltre ad aiutare i piccoli abusati. E ho visto fotografie, scovate in rete, i cui dettagli non sono raccontabili. Diciamo solamente che c’è una piccina neonata, ancora in sala parto, su un fasciatoio, ancora il cordone ombelicale attaccato. Non ho altro da aggiungere, né posso e nemmeno mi vengono in mente le parole che servirebbero, eppure sono giornalista, eppure credevo d’aver già visto tutto il Peggio.
Vale però la pena aggiungere che pagherei per incontrare di persona il medico in questione (l’abusatore è un uomo e, ragionevolmente, da alcuni particolari, è ipotizzabile si tratti appunto del sanitario che ha appena fatto partorire la madre della bimbina) e chiudermici giusto pochi minuti e sarebbe bello proprio in quella stessa sala parto: lui e io, soli, nessun altro. Ma anche qui devo fermarmi. Perché il vomito e il disprezzo sono troppo, troppi violenti. E non passano, nonostante quelle foto le abbia viste alcune ore fa. Anzi».
(Pino Ciocola, post facebook 26 febbraio 2025)