Somma Vesuviana – Nel cuore della provincia napoletana, dove la camorra detta ancora legge, il clan Mazzarella ha messo in atto una vera e propria ristrutturazione del potere criminale locale, con nuove regole per lo spaccio di droga e un sistema di estorsioni settimanali nel quartiere del Parco Fiordaliso.
Nonostante la detenzione a Siracusa, Michele Mazzarella, figura di vertice del clan, si è detto insoddisfatto della gestione del traffico di stupefacenti a Somma Vesuviana. L’occasione per intervenire è arrivata nel gennaio 2024, dopo l’arresto di Salvatore Di Caprio e l’estromissione di Fabio Civita, legato in precedenza al clan D’Avino.
A prendere in mano la situazione, con il benestare del capo zona di Napoli Mercato, soprannominato “’o Fenomeno”, sono stati Rosario De Bernardo e Clemente Correale: due nomi noti alle forze dell’ordine e da tempo radicati nel tessuto criminale dell’area vesuviana. Correale, tra l’altro, è convivente con una donna appartenente alla famiglia De Bernardo, un’unione che cementa il sodalizio.
Nel Parco Fiordaliso, i due hanno riunito tutti gli spacciatori locali per imporre le nuove direttive: prezzo e quantità della droga da acquistare sono ora stabiliti dal clan. È stata istituita anche una “tassa” settimanale di 400-500 euro, definita “estorsione sullo sporco”, a cui nessuno può sottrarsi.
Uno degli episodi più significativi ha coinvolto la famiglia Lanzone, storicamente dominante nel traffico a Somma e Sant’Anastasia, e legata a Francesco Ioia. Durante il summit, il giovane Lanzone ha provato a dissentire: “Io non abito qui, sono con Anastasio” – riferendosi a Raffaele Anastasio, alias Felice, leader del clan omonimo. Una dichiarazione che ha acceso la tensione. Correale ha subito messo in chiaro i rapporti di forza, chiamando in causa il padre di Lanzone, Salvatore, e ricordandogli che la casa in cui vive è proprietà del “sistema”.
La filiera della droga, imposta dai nuovi leader, passa da Fabio Annunziata, detto Masaniello, figura di riferimento del clan Mazzarella.
Ma gli equilibri si fanno sempre più precari. Dopo gli arresti che hanno decapitato parte dell’organizzazione, nuovi soggetti si stanno affacciando sulla scena criminale, e preoccupa in particolare la giovanissima età degli affiliati: minorenni armati, pronti a tutto pur di scalare i ranghi della camorra.
Tensione altissima nel Parco Fiordaliso: diversi episodi di intimidazione e pestaggi sono stati segnalati, attribuiti a gruppi legati al clan di Sant’Anastasia che mirano a riconquistare il controllo della zona.
Le forze dell’ordine monitorano con attenzione l’area, dove il rischio di nuove sparatorie e faide è più che concreto. Il Vesuviano, ancora una volta, si trova a vivere sotto il ricatto costante di una criminalità organizzata che cambia faccia, ma non regole.