Anche i ragazzi dell’Orchestra “Falcone Borsellino” hanno aderito al flash mob sonoro lanciato su Facebook da alcuni musicisti romani. Molti ragazzi che vivono nelle periferie delle città e che nelle attività dell’Orchestra trovano uno spazio di vita per una crescita sana, all’insegna della testimonianza comune della legalità, hanno accolto con spirito di gioia questa iniziativa.
I servizi prestati da enti come la nostra “Città invisibile”, in questo momento, non possono offrire quella presenza di sempre alle persone disagiate, sole o a rischio, in particolare ai bambini delle periferie.
Per grazia di Dio, già da gennaio avevamo lanciato l’uso di una piattaforma eLearning gratuita, per aumentare il numero di ore di legalità, tuttavia sussiste ancora un profondo gap tra chi può disporre di tecnologie e di connessione, e chi invece fatica persino a disporre di cibo e di un quaderno in cui scrivere, figuriamoci di supporti tecnologici.
Ci consoliamo sapendo che a ognuno di questi ragazzi è stato assegnato uno strumento ed essi possono trovare conforto e sollievo morale nella musica in un periodo così difficile.
I nostri volontari stanno cercando di mettersi spesso in contatto con i ragazzi, ma sappiamo quanto sia arduo. Tuttavia bisogna cogliere l’importanza e l’utilità di questo periodo buio per migliorare anche l’approccio degli interventi sociali.
Oltre all’insegnamento della legalità, intesa come difesa della Costituzione e della giustizia, occorrerà insegnare e diffondere d’ora in poi e con più motivazione, la cultura della protezione civile, allo scopo di creare maggiore sensibilità nella popolazione sui principi di tutela e di auto-protezione che ciascuno dovrebbe attuare in situazioni di pace e in quella di emergenza come quella attuale.
In particolare dovrebbero essere istruiti i bambini e i ragazzi sulla prevenzione dei rischi. Questa formazione dovrebbe essere fatta sia in aula che a distanza, per poter essere resa disponibile in ogni circostanza.
La Protezione civile, il MIUR e il Dipartimento della Famiglia dovrebbero pensare a percorsi didattici su questi temi fruibili dai siti istituzionali, ideati per ogni classe di età, dalla prescolare a quella universitaria. Inoltre i giovani dovrebbero poter effettuare un breve tirocinio affiancando la protezione civile per apprendere sul campo alcune misure di intervento.
Dal canto nostro, non appena usciremo da questo blocco, ci adopereremo come Fondazione “La città invisibile”, a fornire a coloro che non ne dispongono, ogni supporto tecnologico idoneo per collegarsi alla piattaforma.
Per ora restiamo tutti a casa, e al massimo suoniamo l’Inno di Mameli dai balconi, separati, ma fiduciosi che, come dicono molti di questi ragazzi nei loro cartelli, “Andrà tutto bene, Orchestra Falcone Borsellino!”.
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2020-03-15 18:54:17
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