Le misure drastiche che servirebbero per ridurre in modo significativo gli effetti del cambiamento climatico sono arrivate. Ma non hanno nulla a che fare con quelle misure legislative che ci saremmo aspettati dallo scenario politico globale.
No, il SARS-CoV-2 ci ha colti tutti di sorpresa, costringendo gran parte dell'umanità a cambiare radicalmente il proprio stile di vita. Tutto si muove lentamente, a tratti, tutto è fermo. Il silenzio affina i sensi. Gli occhi vedono i colori del cielo e del mare, udiamo il fruscio delle foglie e il canto degli uccelli, godiamo del tepore del sole sul viso. In qualche modo stiamo rientrando in contatto con la natura, la stessa di cui siamo parte integrante e dalla quale dipende la nostra sopravvivenza.
E' interessante capire se gli effetti del lockdown in Italia stiano producendo o meno effetti sul contrasto al cambiamento climatico. A tal proposito abbiamo avvicinato Marco Affronte, biologo, naturalista ed ex Parlamentare Europeo, da sempre impegnato in prima linea per la tutela dell'ambiente e delle sue risorse.
La quarantena sta producendo effetti sul fronte della lotta al cambiamento climatico?
«Certo che sì. Abbiamo fermato gran parte delle auto e molte attività produttive, quindi meno emissioni. Nelle settimane dell'emergenza in Cina, in quella nazione le emissioni di CO2 si sono ridotte del 25%. Non c'è molto da aggiungere, i dati parlano chiarissimo».
Nostro malgrado, l'isolamento forzato sta riducendo i livelli di inquinamento. C'è una lezione da imparare in tutto questo?
«Ce ne sono diverse. Una è che noi non siamo sopra alle leggi naturali. A volte ci illudiamo di esserlo, solo perché siamo intelligenti e ipertecnologici, ma ovviamente non è così. L'altra lezione è che, volenti o nolenti, chi vivrà nei prossimi decenni, verso fine secolo, lo dovrà fare diversamente. La Terra non può sopportare a lungo i nostri consumi. E noi avremo molto meno da consumare. In questi giorni vediamo che è possibile cambiare. Non c'è bisogno di privarsi di tutto come in queste settimane, ma rallentare e godere di più delle cose della vita e della natura senza correre sempre come pazzi è una buona idea».
Una riflessione finale?
«La nostra espansione sul pianeta è arrivata ovunque. Siamo entrati in ogni ecosistema possibile. Abbiamo abbattuto ogni barriera uomo-altri animali. Il Covid19 è una zoonosi. Un virus già presente in alcune specie animali, che ha fatto il salto di specie. Succederà spesso, prepariamoci. Ci saranno nuovi virus e nuove malattie, e noi che siamo ovunque e spostiamo noi stessi e le nostre cose in tutto il mondo, siamo perfetti per i virus. La lezione: possiamo fare casini con la natura quanto vogliamo, e lo abbiamo fatto, ma non è gratis, le conseguenze arrivano, prima o poi».
Per concludere, la ESA (European Space Agency), con l'ausilio del satellite Copernicus Sentinel-5P ha prodotto un video che dimostra la riduzione di emissioni CO2 in Italia.
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2020-03-16 15:38:19
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